SATURNIA – “Una famigliola di predatori è stata vista in pieno centro a Saturnia. Se continuiamo così presto li avremo nelle nostre case”. E’ l’amaro sfogo del presidente di Confagricoltura Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna che prende spunto da quanto è accaduto ieri mattina nel paese del mancianese, “un territorio dove vi è una altissima concentrazione di attacchi e probabilmente anche un cospicuo numero di predatori”. “Alle otto di ieri mattina – precisa Confagricoltura -, davanti alla chiesa del paese, e quindi neppure in orari e in luoghi poco frequentati da “umani”, ha fatto la sua comparsa questa famigliola di canidi o lupi; tre esemplari, probabilmente un maschio, una femmina e il suo piccolo”.
“I testimoni, che hanno anche scattato foto per documentare questo incontro – aggiunge Vivarelli -, escludono che si tratti di cani abbandonati e peraltro la presunta femmina ha mostrato anche un atteggiamento non molto conciliante. Fatto questo che ci deve fare seriamente riflettere, soprattutto se ragioniamo in termini di sicurezza e di incolumità delle persone. Non vorremo mai, come accaduto recentemente, che qualcuno sia costretto a rifugiarsi per tutelarsi dall’aggressione di un branco di predatori, o cosa ancora peggiore che qualche bambino sia azzannato. Credo che se non interessa a nessuno tutelare i pastori che ormai quotidianamente perdono decine di capi, si abbia almeno la buona creanza e il buon senso di mostrare interesse nei confronti della salute pubblica messa a repentaglio da possibili, quanto realistici, attacchi, tenuto conto che, in caso di scomparsa degli allevamenti ovini e in presenza del crescente numero di esemplari di canidi o lupi che dir si voglia, questi siano spinti sempre più nei nostri paesi e nelle nostre aziende, a contatto dell’uomo, mettendone in serio pericolo anche l’incolumità”.
“Potrei essere tacciato di allarmismo, ma dobbiamo in ogni caso essere consapevoli che certi equilibri stanno cambiando e anche i progetti messi in campo non mi pare, sinceramente, che sortiscano gli effetti sperati e siano esaustivi alla risoluzione della questione. A questo punto – conclude il presidente di Confagricoltura Grosseto – occorre la seria presa di coscienza che il problema sta dilagando. Non aspettiamo e non permettiamo che ci scappi qualche aggressione o, caso ancora peggiore, il morto. Non possiamo sempre agire sugli effetti, cerchiamo di intervenire sulle cause per non gridare poi “al lupo al lupo” quando ormai, parafrasando il famoso detto, le pecore sono fuggite dall’ovile”.