di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
GROSSETO – Non è la prima volta che accade e forse non sarà neanche l’ultima. La storia di una signora di 58 anni, originaria di Firenze, torna di attualità al cospetto di un nuovo alloggio abusivo di fortuna, creato in città. E’ stata ribattezzata la “donna ragno”, per la sua abilità nell’intrecciare i fili di ferro come la tela di un aracnide e per la pazienza nel costruirsi, con materiali raccolti per strada, veri e propri alloggi, magari sfruttando le proprietà altrui, come quella dell’Enel di via Quarnaro. Proprio in questa zona, la “donna ragno” è tornata a tessere la sua tela, dopo che a febbraio, una struttura del tutto simile era stata edificata utilizzando cartoni, teli di plastica, materassi usati e cataste di legna, poi rimossi dopo esposto alla procura da parte di Enel. In precedenza, a settembre del 2013, un altro episodio simile si era verificato in via Calabria, in un’altra proprietà di Enel, occupata anch’essa dalla donna in maniera abusiva.
Stamani, il nuovo intervento di rimozione, durato all’incirca due ore, dopo che era stato disposto l’intervento da parte della Polizia Municipale. La zona è stata così bonificata, in virtù di una operazione congiunta che ha visto in campo anche Sei Toscana, Cooperativa Lisa, Ecolat, Enel e Coeso. Questi ultimi sono intervenuti con l’intendo di dare assistenza sociale alla donna che, al cospetto della rimozione della dimora abusiva, si è volontariamente allontanata dalla zona. Sul posto è intervenuto anche il personale di Acquedotto del Fiora, dato che la donna aveva attaccato dei tubi ai rubinetti delle pompe di sollevamento utilizzate per le acque scure. Il rifugio abusivo è stato progressivamente smantellato, pezzo dopo pezzo, con buona pace della “donna ragno”.
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