GROSSETO – È un attacco a tutto tondo quello del parlamentare di Forza Italia Monica Faenzi che replica al presidente della Provincia Leonardo Marras e all’assessore regionale Annarita Bramerini sulla Solmine.
«Mi destano stupore le affermazioni della Bramerini ovvero di colei che per 10 anni ha ricoperto il ruolo di assessore regionale all’Ambiente – prosegue Faenzi -. Se lei stessa afferma che le aziende non chiedono clemenza ma regole chiare e certe, le ricordo che quelle regole piuttosto chiare e piuttosto certe già esistono e sono contenute nelle prescrizioni dell’Autorizzazione Integrata Ambientale relativa alla Nuova Solmine».
«Mentre molti imprenditori toscani, di ogni settore sono costretti a rinunciare a gran parte dei loro utili proprio per ottemperare alle regole, questo non sembra accadere per l’Azienda in questione. Per ciò che attiene al contributo che mi chiede – prosegue Faenzi rivolgendosi a Bramerini -, mi sarei aspettata (atteso che nella commissione per il rilascio della DIA siede anche un tecnico che fa capo al suo assessorato) che il contributo lo avesse dato lei, magari sollevando una così grave questione portata invece all’attenzione dell’opinione pubblica dalle associazioni ambientaliste».
«Invece devo registrare che nessun rappresentante del suo partito (Ministro in testa) e compreso l’ex sindaco Bizzarri, che nella Nuova Solmine si è limitato ad andarci a lavorare dopo appena 20 giorni dalla fine del mandato, si sono mai attivati perché le emissioni che sforano del 40% quelle consentite (dalle regole, come le chiama Bramerini) rientrassero nella norma con i dovuti investimenti. A questo punto sono io a rivolgerle un invito con lo scopo di sollecitare il ministro del suo partito o magari Renzi in persona affinché riprendano le mie due interpellanze (presentate mesi fa) che afferiscono una alle bonifiche (certificate ma inefficaci) nell’area del Casone – precisa Faenzi -, e l’altra alla concessione aggiuntiva di 40 anni che l’ex sindaco Bizzarri ha dato alla Promomar (gestore del porto di Scarlino): in quest’ultima cosa mi piacerebbe (visto che la competenza è regionale) avere un suo contributo in merito, perché anche quello a me pare un atto di clemenza, e a lei?».
Dopodiché Faenzi si rivolge al presidente Leonardo Marras che, afferma «è male informato, o almeno così vuol far sembrare. Prima tenta di utilizzare la mia esperienza passata come sindaco di Castiglione per attaccarmi sulla gestione del territorio, in modo errato però: io quel territorio l’ho difeso, tutelandolo contro la lottizzazione della Santa Maria, nata e concessionata sotto amministrazioni di sinistra, Roggiolani compreso, (ecomostro contro il quale mi sono limitata a combattere e contro cui io ho vinto in tutti i gradi di giudizio), così come ho fatto con un’altra lottizzazione “pensata” a sinistra, la Val Mattea. Più disdicevole è invece che caschi dal pero sulle emissioni fuori norma alla Solmine, vista la presenza nel comitato dell’AIA anche di rappresentanti della provincia, oltre che quelli dei monocolore PD comune di Scarlino e Regione. In aggiunta sul livello ministeriale, mentre la ex ministro Prestigiacomo aveva imposto 20 prescrizioni alla Nuova Solmine, l’attuale ministro a matrice PD non impone alcunché.»
Sempre rivolgendosi a Marras Faenzi precisa «lui è stato quello che ha sbandierato il no all’inceneritore in campagna elettorale per raccogliere consensi, e che poi lo ha subito dopo voluto realizzare. Forse il suo partito aveva bisogno di creare un po’ di quelle poltrone dove sono stati messi a sedere dirigenti PD di tutta la regione. Marras si improvvisa psicologo e tenta di interpretare i miei stati d’animo. Io non ho rabbia per la sconfitta a Scarlino, ho solo avuto la coerenza di non dire due cose diverse agli elettori, prima del voto e dopo. Se avessi mentito con loro, come ha fatto lui alle provinciali, forse i venti voti per vincere li avrei trovati. E non mi brucia neanche la sconfitta alle regionali, visto che per me le tornate elettorali sono sempre eventi che portano grande esperienza, umana e professionale.»
«Ma il caro Leonardo mi spiega anche che ho perso per non aver avuto il sostegno delle industrie per le regionali, andato invece a Rossi – puntualizza l’onorevole di Forza Italia -. Questo mi chiarisce in modo definitivo perché dunque una azienda ad alto rischio possa, nel silenzio di tutti, emettere gas fuori dai valori consentiti… l’amicizia col PD in Toscana porta clemenza e indulgenza. Sarà per questo che alla Mansi non conveniva candidarsi per il centrodestra, troppo utile avere rapporti a sinistra. Sarà per questo che non mi importa, caro Marras, che io la faccia ridere: sempre meglio che far piangere i propri cittadini, o ignorare i rischi per la loro salute».