di Sabino Zuppa
ORBETELLO – «Autorizzata l’immersione in mare di 300 blocchi di marmo dissuasori e di 15 blocchi di marmo artistici in zone aperte alla balneazione davanti al tratto di costa tra Santa Liberata e Punta Ala». In questa maniera si è chiusa lo scorso 21 agosto la conferenza di servizi riguardante il progetto “Una casa per i Pesci”. Nato da un’idea del pescatore talamonese Paolo Fanciulli che da circa due anni sta lavorando insieme ad un comitato di artisti, con l’appoggio di Franco Barattini delle cave Michelangelo di Carrara, per la messa in mare di blocchi di marmo che fungano da ripopolamento e da protezione dei fondali e che, nel caso di quelli scolpiti dagli artisti, possano diventare un vero e proprio giardino sottomarino in grado di attrarre turisti. All’incontro erano stati invitati tutti gli enti che in qualche modo potevano essere competenti in materia, anche riguardo ad eventuali controlli come nel caso della Guardia Costiera. E soprattutto erano stati invitati tutte le realtà territoriali che, lo scorso anno, avevano dato vita ad un protocollo di intesa per il progetto della Casa dei Pesci: la Regione Toscana, la Provincia di Grosseto ed i Comuni di Orbetello, Magliano in Toscana, Grosseto e Castiglione della Pescaia. Tutte zone in cui sono distribuite poi le strutture turistiche che hanno, già dallo scorso anno, ospitato gli artisti che si sono occupati delle sculture che verranno calate sui fondali maremmani.
Tuttavia, in questo ultimo appuntamento che ha chiuso la fase burocratica per aprire quella operativa ed organizzativa, sono stati molto interessanti anche i pareri di altri soggetti interessati: in primis l’Arpat che ha benedetto il progetto valutandolo come un naturale proseguimento di quello del 2006, da lei messo in atto e con il quale furono messi a mare tantissimi blocchi dissuasori tra il fiume Ombrone e l’Albegna. Un’approvazione dovuta anche al fatto che il materiale dei blocchi sarà un marmo naturale delle cave Michelangelo di Carrara, perfettamente compatibile con l’ambiente. Interessante anche il parere della Soprintendenza ai Beni Artistici e Paesaggistici della Toscana che si è dichiarata entusiasta sia per l’apposizione in mare di opere artistiche sia per il fatto che i blocchi dissuasori costituiranno una protezione del patrimonio archeologico sottomarino soggetto purtroppo ai danni della pesca illegale. Dunque adesso ci sarà da attendere solo il momento del via, della prima immersione di una delle sculture pronte che avverrà probabilmente nelle acque di Talamone, alla presenza di tutti soggetti interessati cui si sono aggiunti recentemente con il loro patrocinio anche Legambiente nazionale, il WWF nazionale e la sede grossetana di Italia Nostra.