MARINA DI GROSSETO – E’ un gradito ritorno alla pubblicazione quello di Rodolfo Cernilogar, maremmano d’adozione con origini slovene, trasferitosi tra Bologna e Ferrara per motivi di lavoro che lo portano tra la via Emilia e l’Est. La Maremma però non si scorda tanto facilmente, anche a livello di amicizie e di affetti, per questo Rodolfo Cernilogar ha scelto Marina di Grosseto per la presentazione della sua nuova opera dal titolo “Parlando d’altro”. La raccolta di poesie verrà presentata venerdì 29 agosto. alle 19, presso lo stabilimento Moreno Beach, sul lungomare Leopoldo di Lorena II, grazie alla disponibilità concessa da Filippo Maretti e Debora Della Monaca. E’ previsto l’intervento della professoressa Maria Assunta Princi. Cernilogar ha pubblicato nel 2006 il suo primo libro di poesie dal titolo “Argento di lumaca”, vincitore nel 2007 della premio Carver, del premio Fiera di Casalguidi, nonché finalista del Premio Nabokov. L’autore fa inoltre parte del “Gruppo 77”, composto da poeti che a Bologna scrivono, leggono e impastano poesia.
Questo l’estratto della postfazione di “Parlando d’altro” a cura di Francesca Del Moro: «La poesia di Rodolfo è immediata e coinvolgente: non ha paura di usare parole semplici, rubate alle favole della buonanotte, ai diversi mestieri, o alle massime dei contadini, che conoscono le stagioni e la terra e vi attingono la propria saggezza. Le riprende e le cesella finemente per dispiegarci innanzi una mappa su cui tracciare con il dito il sorprendente itinerario della nostra esistenza. Le sue poesie sanno di pane appena sfornato, di vino invecchiato in botti pregiate: goderne è semplice ma questa semplicità deriva dalla perizia artigiana e dalla cura amorevole di chi ha imparato a fare il pane e il vino buono. Rodolfo si è disposto con umiltà all’ascolto di tanti poeti (si ritrovano qui echi di Montale, Leopardi, Sereni, Penna e Pavese, tra gli altri) e ne ha distillato una voce propria. Non si percepisce mai la fatica della scrittura, né il leggere costa alcuno sforzo, ma a uno sguardo attento si coglie un’estrema cura nello scegliere le parole per condensare significati che paiono generarsi l’uno dall’altro rimanendo aperti a un ventaglio di interpretazioni».