di Lorenzo Falconi — Tweet to @LoreFalcons
GROSSETO – Una nuova normativa in materia di contrasto alla morosità, potrebbe modificare le fatture relative ai consumi idrici degli utenti di Acquedotto del Fiora. E’ questa la novità significativa introdotta dall’AEEGSI, l’autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico. Non più un criterio fisso, uguale per tutti, definito dall’Ato6 Ombrone nel 2008, ma un sistema proporzionale ai consumi di ogni utenza fino a un massimo di 3 mensilità. L’intervento dell’autorità modifica di fatto l’operato di Acquedotto del Fiora che stava completando la riscossione degli importi di deposito cauzionale basata sui 40 euro a utente, a prescindere dai consumi effettivi.
«Abbiamo ritenuto opportuno completare l’adozione di tale strumento per contrastare il fenomeno della morosità – precisa il presidente Tiberio Tiberi -. Le bollette non pagate dopo 24 mesi, ammontano a oltre il 2,5% del fatturato. Questo aspetto genera oneri che negli ultimi 3 anni hanno raggiunto la cifra di 8 milioni di euro. Per questo riteniamo che la scelta del deposito cautelare, prevista dall’autorità, dovrebbe ammontare a tre mensilità, in modo da avere maggiore efficacia sul contrasto della morosità che grava sulle tariffe e quindi sulla totalità delle utenze. Tenuto conto della difficoltà generata dalla crisi economica però, Acquedotto del Fiora ha seguito un criterio tale da non generare modifiche significative rispetto a quanto già applicato. Per questo l’addebito del deposito cauzionale nelle prossime bollette, calcolato sui consumi individuali, sarà pari a due mensilità. Inoltre per le utenze ad alto consumo, gli addebiti saranno rateizzati in circa due anni». In sintesi, per fare un esempio, sulla categoria domestico residente e con un consumo medio annuo di 121 mc, l’utente che ha allaccio a fognatura e depurazione avrà un deposito cauzionale pari a 55,97 euro, rispetto ai 40 precedenti. Chi invece non ha allaccio a fognatura e depurazione avrà una cifra più bassa che scenderà sui 37,14 euro, mentre 50,30 euro sarà il deposito delle utenze con depuratore in corso di realizzazione. Analoga la situazione per le categorie domestico non residente, con minime variazioni al rialzo sul deposito cauzionale.
Saranno modifiche che in ogni caso non riguarderanno gli utenti che hanno effettuato la domiciliarizzazione bancaria o postale e quelli con tariffa agevolata. A tal proposito Acquedotto del Fiora fornisce numeri incoraggianti sulla domiciliarizzazione, perché dalle 20mila utenze del 2008, si è passati agli oltre 80mila del 2014, con un balzo in avanti significativo compiuto in soli sei anni, per un altro strumento che agevola notevolmente la lotta alla morosità. «Il nostro intento è quello di incentivare questo tipo di percorso – osserva il direttore amministrativo e commerciale Mirko Neri -. L’incremento delle utenze che hanno scelto la domiciliarizzazione, deriva da due aspetti: in prima battuta la promozione che abbiamo effettuato sull’argomento, in seconda analisi la fiducia che il cittadino ripone nei nostri confronti. Dati incoraggianti che ci invitano a insistere su questo percorso, con il prossimo obiettivo fissato a 120mila utenze».
C’è poi la questione della restituzione dei canoni di depurazione non dovuti. Anche in questo caso Acquedotto del Fiora si sta attivando per completare un percorso che arriverà a conclusione nel primo semestre del 2015. La sentenza della Corte costituzionale ha stabilito l’incostituzionalità del pagamento della tariffa relativa al servizio di depurazione, nel caso gli utenti non ne usufruiscano. Acquedotto del Fiora ha così stabilito i criteri dei rimborsi per gli utenti che ne hanno diritto, già dal novembre del 2010. La restituzione, avviata dal primo gennaio del 2011, procede regolarmente in forma rateizzata e tramite compensazione che sarà inserita anche nelle bollette di prossima emissione.