GROSSETO – «Quelli che una volta dicono che a Grosseto l’Amministrazione non favorisce le iniziative e le opportunità ai giovani e poi, quando questo avviene, si schierano immediatamente dalla parte di chi si lamenta, dovrebbero decidersi se stare con i cittadini, la cultura e il turismo o con la minoranza che critica sempre e non propone mai niente». L’assessore Giovanna Stellini respinge al mittente gli attacchi del Movimento 5 Stelle in merito alla gestione del Cassero.
«Dopo un mese di luglio caratterizzato da un meteo disastroso che meriterebbe assolutamente la richiesta dello stato di calamità naturale per i danni che hanno colpito il settore turistico, l’amministrazione ha comunque trasformato il Cassero in un formidabile palcoscenico naturale e adesso prosegue in questa direzione con la rassegna cinematografica all’aperto – prosegue Stellini -. Essere contenti che ci sia questa opportunità per dei giovani e per dei privati che investono soldi, competenze, entusiasmo e sogni mi pare proprio un titolo di merito. Opporsi invece all’organizzazione di decine di serate estive di qualità, vantando elementari conoscenze aritmetiche, mi appare invece di un’ottusità imbarazzante. Perché avremmo dovuto opporre ostacoli a questa rassegna cinematografica all’aperto? Forse solo per fornire un’occasione a qualcuno che era in letargo da mesi di criticarci per le ragioni opposte a quelle per cui ci critica oggi?».
«Al Museo archeologico ristrutturato nei suoi interni esponiamo una mostra di reperti romani provenienti da tre anni di scavi ad Alberese realizzati da giovani di grande valore – ricorda Stellini -. Specificamente il Cassero ospita in questo momento la spendida mostra “I Corsari e la Maremma”, talmente aprezzata da essere stata già prenotata da vari altri comuni. E poi il Cassero ospita iniziative, mostre, concerti, rassegne cinematografiche e spettacoli teatrali praticamente lungo tutto l’anno. Solo negli ultimi due mesi, quelli funestati dal maltempo, ha rappresentato un’opportunità immediatamente colta dal teatro amatoriale di “Grosseto Ridens”, dal Maestro Lanzini, dalla Banda di Saturnia, dal Coro dei Rosolacci e da altri ancora. E noi invece di garantire questa opportunità a tanti giovani, a chi vuole investire sulla cultura e ai grossetani, cosa dovevamo fare? Rinunciare perché qualcuno pensa che la cultura e il turismo siano da favorire solo a parole? Qualche volta un po’ di serietà non guasterebbe».