GROSSETO – Mappare la distribuzione spaziale del Giglio di mare in Provincia di Grosseto e raccogliere dati sullo stato di conservazione del litorale: questo il progetto portato avanti da l’associazione Terramare, dal Centro Ricerche CRISBA dell’ISIS “Leopoldo II di Lorena” di Grosseto e dalla società di comunicazione e informatica Treart (www.treart.com). L’obiettivo principale è infatti quello di costituire un data base informatizzato della specie vegetale, che rappresenta anche un valido indicatore dello stato di salute delle nostre coste.
Da alcuni anni il Centro Ricerche CRISBA (www.crisba.eu) con il supporto della Provincia di Grosseto, conduce un programma sperimentale di riproduzione da seme autoctono e reintroduzione in ambiente del Giglio di mare (Pancratium maritimum), una bulbosa dunale dichiarata specie vegetale protetta, facilmente riconoscibile in questo periodo per i grandi fiori bianchi e profumati che abbelliscono le nostre coste. Grazie all’iniziativa il Centro ha riprodotto e messo a dimora nelle dune del territorio maremmano centinaia di esemplari, per i quali si registrano alte percentuali di attecchimento a distanza di mesi dalla piantumazione.
In quest’ambito oggi viene avviato un importante progetto finalizzato al monitoraggio e alla mappatura informatica della specie con la realizzazione di una pagina dedicata all’interno del sito web www.terramareitalia.it.
Nel sito vi è una specifica sezione dedicata alla registrazione delle segnalazioni del Giglio di mare (www.terramareitalia.it/gigliodimare) tramite un’apposita scheda di rilevamento che i cittadini possono compilare inviando informazioni sul numero e sulla localizzazione delle piante, nonché sullo stato di conservazione delle dune che le ospitano. Gli utenti possono inviare le segnalazioni corredandole di foto, anche tramite smartphone e senza alcuna registrazione al sito.
I dati raccolti, una volta verificati, arricchiranno una mappa satellitare interattiva che permetterà di monitorare la diffusione della pianta e lo stato di salute del nostro ecosistema costiero, divenendo uno strumento importante anche nella pianificazione degli interventi di ripopolamento abitualmente svolti dal CRISBA. Le informazioni raccolte saranno anche trasferite alla banca dati naturalistica del Museo di Storia Naturale della Maremma (www.natuaraesocialmapping.it).