FOLLONICA – «Dieci giorni di sciopero della fame, dieci giorni di lotta pacifica, dieci giorni senza cibo. Silvia Martellotta operatrice ippica ha scelto la forma più estrema, per accendere i riflettori sulla situazione che stanno vivendo l’Ippodromo dei Pini e in particolare lei e la sua famiglia» A prendere le difese dell’operatrice ippica che ha perso la causa contro l’Ippodromo di Follonica è il Movimento 5 Stelle. «La società di gestione Sistema Cavallo, da un anno e mezzo ha iniziato una rivalsa nei confronti degli allenatori presenti nel centro, considerandoli tutti abusivi e vietando loro l’uso delle strutture. La maggior parte degli allenatori sono andati via e con loro i propri cavalli, mentre la Martellotta, che abita in una foresteria dell’Ippodromo con il proprio compagno e i figli, non avendo un posto alternativo per allenare il cavallo, è rimasta».
«Lunedì 30 giugno durante il primo giorno di sciopero, il sindaco Benini ha indetto un incontro a cui hanno partecipato tutte le forze politiche, gli operatori ippici, e, in rappresentanza della Sistema Cavallo, l’ad Silvio Toriello con il suo legale avvocato Antichi – proseguono i 5 Stelle che hanno partecipato all’incontro con il consigliere Laura Pacini -. La protesta e le richieste della Martellotta sono andate avanti nonostante Toriello abbia accettato di far vedere il cavallo a sua figlia due volte alla settimana, promessa ad oggi non mantenuta. Venerdì 11 luglio, il sindaco Benini, ha ricevuto Silvia Martellotta, ed altri operatori ippici, in un incontro aperto. La gestione sportiva dell’Ippodromo da parte della Sistema Cavallo è sempre stata giudicata dagli addetti ai lavori quantomeno anomala, questa società ha avuto sempre controversie, non ha regolarizzato contratti, affitti, gestioni, quando ce n’è stato bisogno e non ha mai dimostrato la volontà di sedersi ad un tavolo per trovare delle soluzioni».
«Il M5S denuncia il totale disinteresse della politica sulla gestione sportiva della della Sistema Cavallo, palesando sudditanza e timore nei suoi confronti. La suddetta società pur incassando circa 70.000 euro al mese di finanziamenti pubblici dal MIPAAF per mantenere l’impianto, garantire l’allenamento, il mantenimento e l’incremento del patrimonio ippico – concludono i 5 Stelle -, non restituisce i servizi dovuti».