GAVORRANO – «Sono un ex dipendente della ditta Isotech Ambiente». Inizia così la lettera che un operaio, oggi disoccupto perché costretto a licenziarsi dal suo posto di lavoro nell’azienda che ha uno stabilimento alle Basse di Caldana nel comune di Gavorrano, ha scritto e inviato alla nostra redazione.
Uno sfogo amaro e disperato di chi «da 12 mesi non percepisce stupendio» e che nonostante il licenziamento «non ha ancora percepito il trattamento di fine rapporto».
Una situazione di estrema difficoltà che ricalca un po’ tutte le storie legate alla Isotech Ambiente. Già qualche mese fa sulle nostra pagine avevamo trattato il caso di questa azienda e sopratutto dei suoi dipendenti, da molti mesi senza stipendio e senza possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali e adesso ormai tutti licenziati. Situazione molto delicata e intricata tanto che anche i rappresentanti dei sindacati avevano criticato fortemente la proprietà dell’azienda e i suoi amministratori.
Fatto sta che anche dopo il licenziamento da parte degli ultimi operai rimasti, stremati da una vicenda lunga e incredibile che nasce dopo il fallimento dell’esperienza del Consorzio Etruria, gli ex dipendeti devono ancora percepire tutte le loro spettanze sia di liquidazione che di fine rapporto.
«Dopo mesi di promesse di pagamento da parte della ditta – ci dice questo operiao – la mia famiglia si trova in grave situazione economica e devo fare i conti tutti i giorni con bollette da pagare, Equitalia e recupero crediti oltre alla situazione psicologica di tutta la famiglia».
«Abbiamo chiesto aiuto sia al socio maggioritario che all’amministratore delegato, ma a tutt’oggi nessuno si è fatto carico di questo problema anzi, continuano a illudere della povera gente che si sta trovando sull’orlo di poter commettere qualcosa di spiacevole».
«Voglio far sapere a tutti che persone che ci sono in giro, ma soprattutto chiedo aiuto a tutte le istituzioni a darmi una mano e cercare di scoprire che cosa c’è sotto a questa ditta fantasma in quanto non esiste più nessuna attrezzatura e nessun operaio ma che a tutt’oggi non ha ancora dichiarato fallimento».
«Ribadisco ancora che non ce la faccio più e che se dovesse succedere qualcosa di brutto a me o alla mia famiglia riterrò responsabili i soci e l’amministratore delegato della Isotech Ambiente. Qui c’è in gioco la situazione psicologica di una intera famiglia che si è ritrovata per strada».
E proprio per cercare di aiutare questa persona ci facciamo promotori come quotidiano del territorio di un ulteriore appello alle istituzioni e a chi può dare una mano a questa persona. Contattate direttamente la nostra redazione al 334 52 12 000.