GROSSETO – Sono tanti ghli attestati di stima per Andrea Vellutini, insegnante di filosofia, ex consigliere comunale e negli anni ottanta-novanta presidente del parco della Maremma. E proprio dal parco arriva il ricordo dell’ex presidente Giampiero Sammuri: “Andrea Vellutini, scomparso ieri a Grosseto, non è stato soltanto promotore – e poi il presidente (quello con il mandato più lungo) – del Parco regionale della Maremma. Pioniere e figura di primo piano dell’ambientalismo a livello nazionale, Vellutini ha rappresentato un esempio e un simbolo per l’Uccellina ponendo le fondamenta di quello che oggi è uno dei parchi più vecchi e condivisi d’Italia. Nella sua biografia ci sono molti episodi, atti, passaggi che danno la cifra dell’impegno speso nella salvaguardia dell’ambiente. Negli anni Ottanta e Novanta in Toscana aveva sostenuto battaglie durissime da posizioni scomode, forte della sua onestà, delle sue convinzioni. Era stato oggetto di una campagna di infondate denunce e perfino di attentati intimidatori. Federparchi – Europarc Italia osserverà in sua memoria un momento di silenzioso raccoglimento in occasione del prossimo direttivo”.
L’Ente parco invece aggiunge: “Il professor Andrea Vellutini, insieme all’avvocato Fontana Antonelli e al professor Giuseppe Guerrini, poi con il direttore Ilio Boschi, si può considerare uno dei padri del parco dell’Uccellina, un esempio e un simbolo della Maremma tramandata fino a oggi. Per Vellutini parlano decenni di impegno professionale e civile in campo ambientale e nella didattica. “Di Andrea – commenta il direttore del Parco, Enrico Giunta – ricorderemo l’umanità, la tenacia, la competenza, che gli hanno consentito di attraversare e superare non pochi ostacoli nell’esercizio del suo ruolo di amministratore del Parco, in anni davvero difficili”. “Chi ha avuto la fortuna di incrociarlo, di conoscerlo – prosegue il presidente Lucia Venturi – sa che la stessa determinazione e lo stesso coraggio lo metteva in ogni impresa, in ogni impegno. Ha affrontato battaglie durissime da posizioni scomode, forte della sua onestà, delle sue convinzioni. Sul lungo periodo queste sfide le ha vinte tutte. Chi ha lavorato al Parco della Maremma non poteva che averne ammirazione, stima, simpatia; stati d’animo e sentimenti rimasti immutati negli anni”.