SORANO – Quarant’anni dopo aver “scoperto” il mondo etrusco di Sovana, le vie Cave, i colombari di Sorano, Elio Armano rende omaggio ai luoghi dove ha trovato uno dei principali fili conduttori del suo lavoro. «Sono tornato, spiega, là dove sono partiti i mei interessi. E’ un debito che dovevo pagare». Il ritorno è rappresentato da una grande mostra “Segni e sogni nelle terre del tufo” che ha come suggestivi e straordinari palcoscenici i camminamenti sotterranei della Fortezza Orsini e la ex Sinagoga di Sorano ma anche, a Sovana, l’area antistante la Rocca Aldobrandesca e il porticato di palazzo Bourbon del Monte. E ancora a Sorano la piazza d’armi della Fortezza e via Maestro Sagro nei pressi del Cortilone .Si tratta, dunque, di una mostra a stazioni che vede presenti nei luoghi all’aperto installazioni in cemento, forme tipiche di Armano, mentre a palazzo Bourbon del Monte sono esposte tre rivisitazione degli antichissimi canopi. Novità assoluta della mostra è il così detto “bestiario”, si tratta di una sorta di teste fantastiche dove si mescolano il mondo piu’ arcaico con quello moderno e che vogliono testimoniare la forza della scultura etrusca.
Allievo di Alberto Viani all’Accademia di Belle Arti di Venezia, un passato anche di scenografo e costumista, dopo una parentesi come sindaco di Cadoneghe, in provincia di Padova, dove nel 1986 mette al bando la plastica “usa e getta”, Armano si è dedicato totalmente alla produzione di rilievi e sculture in terracotta, cemento, ferro e legno. Fra le sue opere pubbliche di grandi dimensioni vanno citati il Giardino dei Giusti, a Padova, e “Segno” per il cinquecentesimo della nascita del Palladio, posto dall’apposito comitato nazionale sullo sfondo del Castello dei Carraresi.Sempre a Padova, su commissione della Polizia di Stato, ha realizzato un obelisco in memoria dell’ispettore Filippo Raciti.
Da dieci anni, in parallelo con il suo lavoro in Italia, Elio Armano lavora ed espone anche a Marrakech dove opera in sinergia con le maestranze artigianali locali. La sua ultima mostra si è svolta nella Medina della città.