Gavorrano – È stata convocata per domani lunedì 19 dicembre la seduta del consiglio comunale di Gavorrano. Si decide sull’aumento dell’addizionale Irpef per il 2012 e sulla trasformazione del diritto di superficie in diritto di piena proprietà nelle aree Peep.
In discussione poi anche una serie di mozioni presentate sia dalla maggioranza e che dall’opposizione: in tutto sono otto e toccano diversi argomenti dalla costituzione di un consorzio per le strade vicinali all’utilizzo di software libero negli uffici comunali, dalla detrazione in denuncia dei redditi delle spese per l’acquisto di libri scolastici al conferimento della cittadinanza onoraria a Vincenza Filippi, già commissario prefettizio a Gavorrano.
Delle otto mozioni quattro sono state presentate da Francesca Mondei capogruppo di “Insieme per Gavorrano”, una da Antonio Melillo consigliere del “Centrosinistra Gavorranese”, una da Jurij Di Massa, capogruppo del centrodestra e una da Ester Tutini, capogruppo di “Gavorrano Democratica”. E proprio quest’ultima mozione che propone la modifica dello stato comunale introducendo la distinzione tra il ruolo di consigliere comunale e quello di assessore ha già provocato polemiche prima di approdare in aula. Per il Popolo della Libertà infatti questa «mozione ha dell’incredibile».
«Se tale mozione, per come è formulata agli atti, – scrive Muriel Berretti (nella foto a destra), presidente del circolo Pdl di Gavorrano – dovesse venire approvata dal Consiglio, accadrebbe che gli attuali Assessori Muzzi, Menale e Iacomelli decadrebbero immediatamente da Consiglieri Comunali. Al loro posto entrerebbero i primi 3 non eletti della Lista Borghi. La Mozione Tutini di fatto rende incompatibili coloro che, eletti consiglieri, sono poi stati scelti dal Sindaco come Assessori. Insomma, entrerebbe nello Statuto una norma che la Legge 267/2000 prevede solo per i Comuni sopra i 15.000 abitanti. E Gavorrano non è tra questi».
«Sempre la stessa mozione Tutini, presentata da API e Gavorrano Democratica, – prosegue la Berretti – se approvata, elimina di fatto nello Statuto, l’attuale limite massimo di un solo assessore esterno in Giunta, rendendo possibile che tutti gli assessori possano, anzi debbano essere esterni agli eletti in Consiglio Comunale. E questa ultima modifica consentirebbe al Borghi – se venisse condannato anche in Appello come decaduto perché inellegibile – di rientrare in Giunta come assessore esterno!. Come dire: uscito dalla porta, rientrerebbe dalla finestra».