SCARLINO – La trattativa tra Marina Management e i lavoratori del porto di Scarlino sta arrivando ad una probabile svolta; dopo l’incontro del 21 maggio a Confindustria, incontro in cui l’azienda ribadiva l’impossibilità, al termine della cassa integrazione straordinaria (agosto) di rinnovarla in quanto servono almeno 8 mesi di ripresa lavorativa, la Filcams Cgil ha proposto di utilizzare i contratti di solidarietà «in modo da superare con la volontà di tutte le parti in campo, questo lungo periodo di crisi. L’azienda si è presa un’ulteriore settimana di tempo per decidere – prosegue la Cgil – in particolare sulla possibilità di coinvolgere tutto il personale presente in azienda e cercare di ricollocare, alla scadenza della nuova procedura, tutti gli esuberi annunciati in quanto l’utilizzo di un nuovo ammortizzatore sociale finanziato con soldi pubblici richiederebbe un ulteriore sacrificio economico a tutti i lavoratori».
Oggi la filcams Cgil ha incontrato il nuovo sindaco di Scarlino Marcello Stella per aggiornarlo sulla trattativa e ribadire che «il porto di Scarlino è nato con ingenti finanziamenti pubblici che avevano come giustificazione lo sviluppo del territorio e la creazione di posti di lavoro. Quest’opera ha quindi una valenza pubblica riconosciuta e sostenuta dalle istituzioni nazionali all’epoca della realizzazione e da quelle locali nelle fasi successive della gestione. I lavoratori hanno dato il massimo per arginare la crisi, e garantendo la massima flessibilità e l’aumento del carico di lavoro non avendo, l’azienda, assunto nessun lavoratore stagionale nelle 2 estati trascorse». Questi sacrifici sono stati riconosciuti dall’azienda, Ferragamo ha ringraziato, in un incontro pubblico, il personale dipendente e «recentemente ci è stato detto che le cose, alla Marina di Scarlino, stavano progressivamente migliorando. «I lavoratori hanno fatto la loro parte in modo leale e coscienzioso e crediamo pertanto che l’azienda debba ricercare in altre “partite” le cause della sua difficoltà economica che non sono riconducibili all’eccesso di personale dipendente. Se si vuol mantenere un porto a “cinque stelle” come più volte annunciato da parte dell’azienda non si può diminuire il personale». Conclude la Cgil.