Troppi gli scarichi senza depurazione
Dubbi sulla certificazione ambientale Emas
Gavorrano – Depuratori inesistenti e fogne che scaricano direttamente al suolo o nei corsi d’acqua. Quando si parla di ambiente non si può soltanto pensare ai progetti più o meno faraonici che riguardano le fonti rinnovabili e il futuro, ma è necessario anche pensare a tutelare il patrimonio ambientale e naturalistico di un territorio con interventi necessari e attesi da anni.
E proprio sul tema dell’inquinamento del suolo e delle falde acquifere, causato da scarichi fognari irregolari, il capogruppo della lista di minoranza “Una nuova storia”, Fabrizio Fabiano (nella foto), ha presentato un’interrogazione al sindaco di Gavorrano che dovrebbe essere inserita tra gli argomenti all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale.
Come scrive Fabiano nei mesi scorsi dopo una serie di sopralluoghi e di verifiche sul territorio del comune sono stati individuati diversi casi di fogne a cielo aperto e scarichi nei corsi d’acqua e nei fossi di campagna.
La situazione era stata già denunciata alcuni mesi fa tanto che era stata anche documentata da un servizio televisivo realizzato da Teletirreno. Nel servizio venivano mostrate le condizioni di alcune fogne del comune e di sostanze putride che finivano in aperta campagna.
«Il caso riguarda – si legge nell’interrogazione – i paesi ed i centri abitati di Giuncarico, Ravi, Grilli, Potassa, Bivio Ravi. Altre frazioni del Comune di Gavorrano, pur essendo in esercizio il depuratore ubicato nella zona industriale di Bagno di Gavorrano, presentano in certe aree alcuni scarichi fognari al suolo. Si tratta di particolari sezioni di Caldana e Gavorrano capoluogo. Alcuni scarichi vanno direttamente a terra, inquinando falde acquifere naturali e imputridendo il suolo. Altri scarichi confluiscono nei corsi d’acqua del Rigo e del Sovata, che, a loto volta, scaricano nel fiume Bruna, il quale va a sfociare nel mare a Castiglione della Pescaia».
La preoccupazione espressa da Fabiano riguarda non soltanto la questione ambientale, ma anche la salute pubblica e i possibili effetti che questa situazione potrebbe avere sulla vocazione turistica del territorio.
Partendo quindi da questa analisi, il capogruppo di “Una nuova storia” chiede di sapere quali siano le azioni che l’amministrazione comunale intende prendere per risolvere questi problemi e come sia stato possibile che il Comune di Gavorrano abbia ottenuto la certificazione ambientale Emas, considerando che la situazione descritta riguarda i due terzi del territorio complessivo del comune.
Nell’interrogazione si chiede al sindaco anche quali siano stati i costi affrontati dall’amministrazione per ottenere la certificazione Emas.