Scarlino – La Regione Toscana ha finanziato il progetto “Filami”, che le Bandite di Scarlino, nel cui territorio rientra anche una porzione del comune di Gavorrano, hanno consegnato nel mese di marzo 2011. Con un finanziamento di circa 163.000,00 euro su un progetto complessivo di 280.000,00 euro, Filami è il progetto di filiera del latte di Miccio Amiatino.
Questa scommessa delle Bandite si inserisce all’interno del più vasto progetto della Fattoria Didattica di Ponte alle Catene, ed ha come obiettivo la realizzazione di una stalla sperimentale per la mungitura di latte di asina a scopo pediatrico e geriatrico. I soggetti coinvolti nel progetto sono l’Università di Pisa, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Toscana e Lazio, la Provincia di Grosseto e l’Azienda Agricola Santa Maria, oltre all’Associazione Miccio Amiatino, all’Associazione Regionale Allevatori ed Asinomania.
Il progetto scarlinese riveste un’importanza nazionale: “le asine, per la loro sensibilità ed intelligenza, hanno un approccio completamente diverso rispetto ai bovini o ad altri animali a tali operazioni. Saranno per questo messe in campo tutte le conoscenze tecniche – dice il Sindaco Bizzarri – per la realizzazione di una unità mobile di mungitura che avrà un grande impatto su questo settore, e che consentirà agli allevatori di usufruire di queste nuove tecnologie direttamente sui pascoli, senza bisogno di investimenti fissi strutturali.
Inoltre questo progetto seguirà anche la qualità del latte di asina e la sua trasformazione in probiotico, comunemente conosciuto come yogurt. Non a caso, un altro soggetto che collaborerà con Bandite di Scarlino, sarà il Consorzio Latte Maremma, che si occuperà della commercializzazione e del confezionamento del prodotto. Sicuramente Filami avrà una ricaduta positiva sul settore agricolo e per questo l’Amministrazione Comunale, con la creazione di una azienda pilota nelle Bandite di Scarlino, auspica che tutto ciò sia replicabile anche nelle aziende private e quindi in grado di aumentare l’indotto di questo riscoperto settore, all’interno di una agricoltura che da troppo tempo versa in condizioni critiche”.