di Barbara Farnetani — Tweet to @Babi_Farnetani
MONTE ARGENTARIO – Si chiamerà “Noi per Monte Argentario” il gruppo nato in consiglio comunale e a cui hanno aderito Azelio Bagnoli (capogruppo), Viviana Lauro (vice-capogruppo), Danilo Cerulli e Anna Poggioli. «Formalmente in consiglio comunale è un nuovo gruppo – affermano -, vista e considerata l’imbarazzante presa di posizione del consigliere Canalicchio che, nell’ultima convocazione, non aveva capito la profondità della separazione. Una netta separazione. Ribadiamo come non ci sia nulla di personale nei confronti di Maria Rosa, tuttavia la sua confermata rappresentanza del Pd in consiglio ci costringe a prenderne le distanze, senza sé e senza ma. E soprattutto con chiarezza».
«Lasciamo ad altri il nome della lista con cui siamo entrati in consiglio comunale, senza rammarico – proseguono i quattro consiglieri transfughi -, visto che alla fine si è trattato di un nome perdente, così come lo è stato elettoralmente e politicamente il suo capolista. La nostra è anche una presa di distanza politica e sostanziale: abbiamo già spiegato come nel nostro gruppo non possiamo rappresentare un partito, il PD, che ha perso la strada del rinnovamento e del cambiamento, tant’è che bastava essere bersaniani della prima ora per poter oggi rappresentare le istanze di Renzi».
«Una politica questa che si riflette nei comportamenti del consigliere Canalicchio, che in consiglio comunale dichiara di sentirsi ancora con noi e in commissione elettorale sceglie autonomamente gli scrutatori per le elezioni del 25 maggio, inserendo le proprie figlie. Non ci sembra che nel nostro programma elettorale la politica per la famiglia significasse per la propria. Nel caso della scelta degli scrutatori avremmo preferito una condivisione a tutta l’opposizione, oltre al fatto di preferire un sorteggio tra i candidati, da fare magari al di fuori della commissione, in un’occasione pubblica. E comunque sempre meglio di una spartizione dal vecchio sapore stantio di prima repubblica e di navigati dirigenti di partito. Il nostro nuovo nome serve anche a questo: ridare una speranza a chi crede che la politica possa essere qualcosa di davvero nuovo e soprattutto diverso».