GROSSETO – Piani aziendali e societari, incentrati su concessioni rinnovate fino al 2020, congelati. Decine di operatori delle attività turistiche, nate sulla spiaggia di Fiumara a Marina di Grosseto, e migliaia di utenti che quelle attività apprezzano e frequentano da anni, che hanno un’unica certezza: la prossima “stagione balneare” potrebbe concludersi prima di iniziare. La scoperta in prossimità di un’area dunale di alcune uova di fratino, un uccello protetto che nidifica lungo tutte le spiagge italiane, ha infatti indotto gli uffici comunali a limitare, e di fatto sospendere, le attività turistiche della zona, prescrivendo nel frattempo ai concessionari della spiaggia di presentare una “valutazione di incidenza ambientale”. «Abbiamo immediatamente affidato l’incarico di redigere tale valutazione ad un professionista – spiega Alessio Chiarello, presidente dell’associazione sportiva Sunset Beach -, ma da giorni siamo sottoposti da parte degli uffici comunali ad una serie docce scozzesi: un giorno ci dicono che la situazione è risolvibile, un altro che non potremo aprire le nostre attività. E intanto abbiamo già perduto tutto il periodo delle vacanze pasquali e i ponti del 25 aprile e del primo maggio».
Si tratta di un danno non da poco, dato che gli operatori turistici maremmani possono contare su di una stagione balneare di poco superiore ai 90 giorni. «Ci telefonano clienti da ogni parte d’Italia – aggiunge Alessandro Tonini, presidente dell’associazione Kite Beach Fiumara -, ma non sappiamo dare loro alcuna risposta. La nostra attività, come il nostro lavoro e quello di decine di nostri collaboratori sono appesi ad un filo». Il paradosso è che se a Fiumara si sono create le condizioni che hanno consentito al fratino di nidificare è perché quel tratto di spiaggia è stato evidentemente ben gestito, rappresentando la presenza del piccolo volatile un buon indice dell’intero ecosistema costiero. Condizioni che sicuramente non potrebbero permanere, laddove l’area costiera dovesse essere lasciata alla fruizione “libera”, priva di ogni presidio attrezzato.
Il problema appare particolarmente complesso e coinvolge anche alcuni stabilimenti balneari ed altre strutture ricettive che in esistono nell’area, essendo stato interdetto il servizio di pulizia della spiaggia, così come il transito dei mezzi a servizio dei punti attrezzati, siano essi scuole di vela, bagnetti, ristoranti, o bar. «Lunedì mattina alle 11 – riferisce Federico Torlone, uno dei tanti insegnanti di surf, che lavorano da anni a Fiumara – manifesteremo davanti al Comune e avvieremo una raccolta di firme. La nostra richiesta è semplice: fateci lavorare e saremo noi stessi, come è ovvio, a tutelare l’ambiente nel quale lavoriamo. Oppure la politica si dovrà assumere la responsabilità di aggiungere alla lista dei giovani disoccupati alcune decine di persone come me e di abbandonare all’incuria uno dei tratti più belli della nostra costa».