FOLLONICA – «Lettera aperta ai miei concittadini Follonichesi» si apre così la lettera che il poeta Lido Raspollini invia simbolicamente ai propri concittadini in merito alla vicenda del taglio degli alberi di via Massetana. Noi ve la riproponiamo, eccola:
«Lo so che siete in buona fede e che è per voler bene a Follonica che vi risentite, ma… permettetemi di raccontare mie esperienze trascorse negli anni 60-70. A Roma, in quegli anni, si presentavano le stesse esigenze che si hanno oggi a Follonica. La città era strozzata, le strade erano imbuti. Era impossibile circolare in città ed anche in periferia. Ore lunghissime di attesa perché il traffico accennasse a defluire. Stava diventando una sofferenza terribile. Tutto si fermava. L’Aurelia era un budelletto che ogni giorno faceva ingorghi e file infinite. Così era La Cassia, l’Appia e insomma tutte le vie consolari. Manifestazioni contrarie dovunque, lotte contro la polizia. Un malcontento generale. Per dare sfogo all’Aurelia dovettero abbattere case e piazze da Piazza Irnerio fino alla congiunzione con Viale Gregorio VII. La Cassia fu raddoppiata, cioè ne nacque un’altra a danno di piante e giardini. L’Appia diventò enorme. Poi ci furono le modifiche alla Salaria, piazza Salerno era impraticabile. Per equilibrare il traffico del centro, scavi da via Nomentana a piazzale Flaminio, per i “sottopassaggi”, poi le sopraelevate, dalla Tiburtina fino Santa Croce in Gerusalemme ed oltre. Figuratevi le sommosse.
Per non citare la costruzione ex novo dell’ Olimpica… Chi rimpiangeva una cosa, chi un’altra. Dopo finiti i lavori, chiunque, anche i contrari dovettero ammettere che non si può uccidere una città per la paura del nuovo e per l’affezione ai ricordi. Anche se tutto era sostenuto in buonissima fede. Dispiace certamente tagliare dei bellissimi tigli, sembra che ne verranno ripiantati addirittura 1200. Il sacrificio di alcuni cittadini che abitano vicini a dove si effettuano i lavori, il taglio delle piante e tutti i ricordi piacevoli di un tempo, verranno altamente ricompensati dalle migliorie apportate al traffico che vuol dire commercio, lavoro, evoluzione. Fra pochissimi giorni compirò 88 anni, ci sono nato a Follonica, mica penserete che incenserei qualcosa che danneggiasse la mia città?
Ho strillato sempre contro le vere angherie, ora, se serve dare respiro al turismo, al lavoro, al diritto di stare meglio… cerchiamo di sopportare. Buona Pasqua a tutti».