di Daniele Reali — Tweet to @Daniele_Reali
MARINA DI GROSSETO – Sono arrivati oggi nel primo pomeriggio in Maremma e sono stati accolti, così come era successo lo scorso 21 marzo, nel palazzetto dello sport di Marina di Grosseto. Si tratta dei 38 profughi che il ministero dell’Interno, dopo gli ultimi sbarchi dei giorni scorsi ha assegnato alla provincia di Grosseto. Il fonogramma da Roma era arrivato nella serata di ieri. Si parlava di circa 50 persone, ma il numero esatto dei migranti arrivati oggi a Marina è di 38.
Sbarcati a Lampedusa, queste 38 persone sono state trasferite in aereo a Fiumicino. Oggi hanno raggiunto la Maremma. Tra loro ci sono 21 donne e sei minori: uno di questi ha appena tre anni. Per la maggior parte provengono dall’Eritrea (31) e dal Pakistan (5) e Bangladesh (2).
«Ci scusiamo con i marinesi – ha detto il sindaco Emilio Bonifiazi, presente all’arrivo dei profughi – ma i migranti rimarranno nella palestra di Marina per pochi giorni. Poi sarà individuata dalla prefettura una nuova sistemazione così come è già accaduto qualche settimana fa».
Ad accogliere i profughi insieme al sindaco, gli uomini della protezione civile e il personale medico del Coeso che ha provveduto ad un primo screening sanitario. «Non c’è nessun caso di malattie infettive» ha spiegato Fabrizio Boldrini, direttore del Coeso. «Al loro arrivo – ha aggiunto – erano molto provati». Come hanno raccontato gli stessi migranti sono rimasti senza mangiare per quattro giorni. Appena arrivati al centro accoglienza allestito dentro la palestra hanno approfittato di un pasto caldo e di una doccia. Subito dopo molti di loro si sono coricati nelle brandine sistemate in palestra. Nei prossimi giorni i 38 nuovi arrivati saranno fotosegnalati e registrati in questura. Intanto la prefettura sta lavorando per individuare una soluzione più definitiva.
Per Grosseto si tratta del secondo arrivo nel giro di 20 giorni e per questo il sindaco Bonifazi farà presente anche al ministero che «non si può assimilare la città o la provincia di Grosseto con altre realtà metropolitane italiane». In altri termini Bonifazi ha spiegato che «inviare 50 persone a Grosseto non può essere considerata la stessa cosa che inviarle a Roma, Bologna o Milano». E su questo aspetto il comune chiderà maggiore attenzione anche in vista di eventuali nuovi arrivi.
(per ingrandire cliccare sulle foto)
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