GROSSETO – “Non vorrei proprio che facessimo l’errore di gettare via il bambino con l’acqua sporca”. Il presidente di Coldiretti Grosseto, Francesco Viaggi, esprime preoccupazione in merito a due “novità”, che secondo la sua associazione di categoria non gioveranno al settore agroalimentare locale e nazionale. “In primo luogo – spiega Viaggi – mi sorprende che, mentre si chiedono sacrifici a tutti gli agricoltori, i primi beneficiari di oltre mezzo miliardo di euro siano gruppi assicurativi, banche ed altri enti, che non vivono certo grazie alla reale coltivazione della terra”. Il presidente di Coldiretti si riferisce alle modalità con le quali si intende implementare nel Paese la ‘politica agricola comunitaria’ per il periodo 2014-2020, a vantaggio di soggetti che rappresentando appena lo 0,2 per cento degli interessati dagli interventi di politica agricola riceverebbero però il 15 per cento delle risorse stanziate.
“Una rendita fondiaria e finanziaria – prosegue Viaggi – che senza un deciso cambiamento nella programmazione nazionale rischia di essere mantenuta per i prossimi sette anni. A discapito di chi la terra la lavora veramente, traendone fonte di sostentamento per sé e per la sua famiglia. E’ paradossale poi – aggiunge il presidente di Coldiretti – che in un contesto che ci vede impegnati con successo a riposizionare e difendere sui mercati interni e internazionali le produzioni di qualità, si vada ancora a finanziare la rendita improduttiva, piuttosto che una filiera in crescita, qualificata da una domanda superiore all’offerta”. “Insomma – conclude Viaggi – più capannoni, serre, infrastrutture a servizio della produzione e meno finanza, che della economia di carta ne abbiamo fin sopra i capelli, nostri e delle generazioni future”. Il secondo elemento che preoccupa il presidente di Coldiretti è la ventilata soppressione delle Camere di Commercio.
“Anche in quel campo sono certo che si possa applicare una virtuosa ‘spending review’ – conclude Viaggi -, ma una soluzione tanto draconiana nuocerebbe al sistema delle imprese che perderebbero un importante punto di riferimento e di tutela della propria specificità”. Per Coldiretti le Camere di Commercio svolgono un significativo ruolo per dare visibilità al sistema delle imprese, anche agricole, attraverso lo strumento telematico del registro delle imprese al quale si dovrebbe affiancare un ‘registro pubblico dei prodotti agricoli’, in grado di consentire ai consumatori di conoscere l’effettiva provenienza del latte, della carne, della frutta che acquistano, valorizzando la sana concorrenza e la distintività dei prodotti.