GROSSETO – Due furgoni e otto auto per un totale di venti pneumatici tagliati e nove parabrezza rotti: è il triste bilancio che questa mattina gli operatori del Coeso si sono trovati a redigere prima di poter effettuare i molti servizi che oggi giorno offrono ai cittadini dei comuni di Grosseto, Roccastrada, Castiglione della Pescaia, Campagnatico, Scansano e Civitella Paganico. I primi ad accorgersi dei danni sono stati gli operatori del centro diurno per disabili “Il Girasole” che ogni mattina, alle 7, iniziano il servizio di trasporto per portare 26 ragazzi disabili al centro: alla partenza, infatti, si sono accorti che i due Fiat Ducato attrezzati per lo spostamento delle persone disabili, parcheggiati in viale Sonnino e via Guerrazzi, avevano gli pneumatici del lato accostato al marciapiede tagliati e anche il vetro del parabrezza di uno dei due furgoni era incrinato. Uno dei pulmini, tra l’altro, era stato donato dal Comune di Grosseto nel 2011 grazie al progetto “Mobilità gratuita” del gruppo Unica spa.
Un’ora dopo circa, la stessa scoperta è stata fatta dagli assistenti sociali che ogni giorno utilizzano le Fiat Punto – parcheggiate la notte scorsa nelle vie Fiume, Damiano Chiesa, Gorizia, Roma e Monfalcone – per garantire l’apertura degli sportelli nei Comuni periferici, per fare visite domiciliari e altri servizi.
“Si tratta di un atto riprovevole e vergognoso – dichiara il sindaco Emilio Bonifazi, presidente di Coeso Società della Salute – che non è comunque riuscito a fermare i nostri operatori. Vogliamo denunciare pubblicamente questo atto insensato compiuto da persone irresponsabili che non si rendono conto come, proprio in questi momenti difficili anche dal punto di vista economico, tutto il nostro impegno e le nostre risorse, anche finanziarie, devono essere indirizzato all’assistenza verso chi ha più bisogno”.
“Il tentativo di sabotaggio – continua il sindaco -, evidentemente mirato a colpire la SdS Grossetana perché tutti i mezzi sono contrassegnati da un logo, non ha causato solo un danno economico all’azienda consortile, ma ha rischiato di mettere a rischio i servizi sociali, socio assistenziali e socio sanitari che i Comuni, attraverso il Coeso, erogano tutti i giorni a poco meno di 10mila persone in tutta l’Area grossetana”. Obiettivo, comunque, non raggiunto perché gli assistenti sociali hanno utilizzato i propri mezzi per garantire comunque l’apertura degli sportelli e il normale svolgimento delle visite domiciliari, mentre gli operatori del Girasole, per consentire ai ragazzi di raggiungere il centro diurno, hanno utilizzato un Fiat Scudo e alcuni mezzi della cooperativa “Arcobaleno” che presta servizio nella struttura. “Molte delle famiglie con figli disabili che frequentano il centro – spiega Fabrizio Boldrini, direttore di Coeso SdS – sono volute venire incontro agli operatori e, anche se con piccoli disagi, hanno accompagnato i propri figli nella nostra struttura. Questa è una piccolissima dimostrazione di quanto siano preziosi i servizi erogati e del rapporto di fiducia e collaborazione che si crea tra gli operatori e i nostri ‘assistiti’”. Le ragioni che hanno portato a compiere il gesto sono sconosciute, anche se gli inquirenti, a cui è stata immediatamente denunciato l’accaduto, hanno già avviato le indagini: “Cercare di impedire a professionisti che operano secondo i dettami della normativa statale e nazionale, seguendo codici deontologici di compiere il loro lavoro che è volto esclusivamente all’assistenza delle persone più fragili e in difficoltà – conclude Bonifazi – è un gesto vigliacco, che cerca di disgregare la comunità e le sue relazioni di aiuto”.