ROMA – Il senato ha detto sì. Primo via libera alla riforma delle province e al maxiemendamento dal “ddl” Del Rio (il provvedimento che prende il nome dal braccio destro di Matteo Renzi e sottosegretario alla presidenza del consiglio Graziano Del Rio, ndr). La riforma non è ancora definitiva perché dovrà tornare alla Camera dopo le modifiche decise dalla commissione affari istituzionali. Certo è che la votazione di oggi a Palazzo Madama avvicina la fine delle province così come le conoscevamo fino ad oggi.
Per approvare il “Ddl” Del Rio il govenro aveva posto la fiducia sul maxiemendamento: una mossa che era arrivata dopo le fibrillazioni in commissione e per evitare possibili sgambetti che l’aula avrebbe potuto giocare all’esecutivo.
Di fatto l’iter per la trasformazione delle province va avanti. Nel caso in cui dovesse essere approvato definitivamente, il provvedimento eviterebbe come effetto immediato le elezioni per tutte quelle province che hanno le amministrazioni in scadenza e che sarebbero dovute tornare al voto in primavera.
A Grosseto, così come in altre decine di province italiane, il 25 maggio dunque non si dovrebbe votare per eleggere presidente e consiglio provinciale. Gli organi elettivi saranno sostituiti da organi di secondo livello secondo quanto stabilito proprio dalla riforma di riordino. Saranno i consigli comunale che eleggeranno i rappresentanti del futuro consiglio provinciale.