di Barbara Farnetani
PITIGLIANO – La terra che si risveglia, l’inverno che se ne va, il fuoco che “scaccia l’invernacciu” e che brucia tutto quello che è ormai passato in una sorta di catarsi in cui si rinasce a nuova vita, come ogni primavera. è il rito, tra sacro e profano, della Torciata di san Giuseppe.
Quella di Pitigliano, con i figuranti in costume e i portatori di torcia incappucciati è una dele tradizioni più suggestive della provincia di Grosseto. Un veneto che richiama nel piccolo paese dal cuore di tufo, visitatori anche da oltre i confini della Maremma.
In un gioco di luci e ombre 40 torciatori con in spalla il loro fardello di canne infuocate, risalgono le antiche vie del paese, vicoli angusti che hanno visto passare secoli di storia, sino a giungere, anticipati dalla statua di san Giuseppe, in piazza dove tutti assieme accendono un mega pupazzo costruito anche lui con le canne, l’invernacciu, appunto, che brucia portandosi via in una notte il freddo dell’inverno.
(le foto di questo servizio sono di Simone Russo)
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