di Barbara Farnetani
GROSSETO – Saranno gli occhi della città. O almeno questo è l’obiettivo degli incontro che si stanno tenendo presso la Questura di Grosseto dove i dipendenti delle cinque agenzie di vigilanza della città stanno apprendendo dalla polizia e dai carabinieri tutta una serie di tecniche per imparare a capire, da piccoli particolari, se la situazione a cui stanno assistendo può essere il prologo di un qualche reato.
Gli incontri, a cadenza mensile, servono proprio a questo, a fornire gli strumenti per “vedere” cosa sta succedendo. Osservare un’auto nuova con una targa troppo vecchia ad esempio può essere sinonimo di auto rubata. Oppure, per chi si svolge di vigilanza davanti agli istituti di credito notare una persona che passa sempre alla stessa ora. Tre i settori in cui in genere operano gli istituti di vigilanza: quella notturna, la vigilanza armata davanti agli istituti di credito, e il trasporto valori.
«I Vigilantes – afferma Cristina Ermini, dirigente della polizia amministrativa – sono presenti in modo capillare nella città, anche di notte, e possono dare un forte aiuto da un punto di vista dell’osservazione e segnalare ogni anomalia. Inoltre impareranno come muoversi sulla scena di un crimine senza compromettere le prove».
«Non insegniamo loro a fare i poliziotti – precisa Antonio Marchiò dirigente dell’ufficio Volanti – ma diamo gli strumenti per avere maggiore contezza di quanto vedono. La notte sono molti e possono essere una risorsa».