di Barbara Farnetani
BRACCAGNI – Quattro dei migliori cani da caccia. Quattro cani da seguito da cinghiale. Ennesimo furto tra i cacciatori. Questa volta a Braccagni, nel comune di Grosseto, dove i ladri sembrano proprio aver aspettato l’occasione giusta. «Avevo otto cani, quattro eccezionali, quelli che mi hanno rubato, mentre degli altri quattro tre non valgono nulla, li tengo solo perché ormai li ho allevati e ci sono affezionato. I quattro migliori ogni sera li portavo a dormire a casa, proprio per paura dei furti. Erano due giorni che li lasciavo nel pezzo di oliveto dove ho il canile, perché avevo scaricato la cassetta per il trasporto. Solo due notti, ma forse li aspettavano, perché tra giovedì e venerdì li hanno portati via».
È amareggiato il cacciatore. Oltre al valore commerciali dei cani da caccia (sui 25-30 mila euro) c’è l’affetto di cani cresciuti e allevati negli anni «uno era con me da sette anni, da quando era un cucciolo». Inoltre questo è il quarto furto che subisce, 25 cani dal 1995 ad ora. «In passato però hanno fatto razzia, mi hanno rubato tutto, non hanno scelto, questa volta invece mi fa pensare ad un furto su commissione, e quello che mi amareggia di più è che magari è qualcuno che è vicino a me, e che conosceva bene i cani oltre a sapere che da due giorni non li portavo a casa».
I cani avevano tutti microchip, ma come precisa «non c’è un’anagrafe canina in cui controllare e dunque le speranze di ritrovarli sono quasi nulle». Inoltre in questi casi i cani possono essere stati trasportati anche molto lontani, forse in un’altra regione, cosa che rende ancora più difficile un eventuale ritrovamento.