a cura di Daniela Belloni
ORBETELLO – Dante ed il “suo” Medioevo sono stati i temi trattati nel primo dei tre appuntamenti organizzati dall’associazione Archeosofica di Grosseto, presso la sala delle esposizioni (ex sala del Frontone) di Orbetello.
Grazie all’esposizione della relatrice, Miriam Parricchi, è stato affrontato il tema di Dante e della sua Divina Commedia, sotto una veste diversa da quella che normalmente possiamo ascoltare tra i banchi di scuola, tra una terzina e l’altra dell’Inferno, piuttosto che del Purgatorio o del Paradiso.
L’importanza infatti, è stata data alla Commedia, intesa come un documento immortale ed universale, contenente principi che sono alla base della vita e compresi a fondo solo da chi ha vissuto un’esperienza di incontro con Dio, superando un viaggio di grandi prove. Ed è proprio per questo motivo che, nonostante i secoli trascorsi, questo poema allegorico, può esser sempre considerato di grande attualità.
In un mondo come quello di oggi infatti, dove la gente si trova in balia delle mode che cambiano continuamente e con i valori morali che si stanno sempre più perdendo, non troviamo più niente di fisso, immutabile ed assoluto, niente che resti se stesso con il passare del tempo. È per questo quindi, che si può considerare la Divina Commedia come un testo “sacro” che non passa mai di moda. Il periodo storico e la situazione sono differenti dai tempi in cui venne scritta, ma i principi ed i valori che troviamo alla base del poema, sono quelli dell’uomo di ogni tempo.
Non solo un incontro di analisi letteraria quindi, ma un piccolo convegno su ciò che, come un filo unico, collega i templari, il Graal, la Vergine e l’alchimia con Dante. Proprio lui che sembra fosse appartenuto all’ordine dei Fedeli d’Amore, una dottrina segreta di tipo iniziatico, presente in Belgio, in Francia ed in Italia, i cui membri erano considerati eretici. Questi autori, scrivevano poesie con linguaggio ermetico e per un pubblico ristretto, narrando cose mistiche per far riflettere. Era un ordine i cui appartenenti erano dediti al culto della donna, intesa come essere superiore, virtuoso e bello, come riflesso della bontà e della bellezza divina. Non più quindi, una donna oggetto di passione carnale. E per Dante, l’unica donna, elevata alla figura di santa, fu Beatrice.
E proprio Beatrice, oltre all’ordine dei Templari, sarà l’oggetto dei prossimi due incontri, ad ingresso gratuito, che si svolgeranno ad Orbetello sabato 15 e sabato 22 febbraio, alle ore 17.30, presso la sala delle esposizioni (ex sala del Frontone), in piazza della Repubblica.