di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Tre parole da regalare agli studenti del Liceo Chelli e sulle quali intavolare la discussione sul tema dei “Cittadini responsabili, custodi della speranza”. «Una speranza – ha detto il prefetto Franco Gabrielli, capo del Dipartimento di Protezione civile – che non può essere chimera, ma deve appoggiarsi su basi solide. Non ci sarà speranza se ognuno di noi non si farà carico dei comportamenti virtuosi, per questo la scuola è il luogo ideale per far arrivare il messaggio». Resilienza, autoprotezione e consapevolezza, sono le tre parole che Gabrielli ha posto all’attenzione degli studenti, partendo da questi concetti per illustrare un percorso ben definito. «La resilienza rappresenta la capacità di una comunità di affrontare eventi calamitosi – ha spiegato il prefetto -, di superarli e di uscirne rafforzata, o addirittura trasformata». Concetto che dalla comunità si è spostato all’individuo, il termine autoprotezione, infatti, è rivolto al singolo cittadino come «percezione dei rischi che ci sono sul territorio e quindi – aggiunge Gabrielli -, la capacità di non mettersi in condizioni di pericolo». Infine la consapevolezza, parola abbinata all’informazione, perché «al verificarsi delle emergenze è compito delle istituzioni informare la popolazione su situazioni di pericolo relative a calamità naturali. Avere la consapevolezza di ciò che sta accadendo, oltre alle giuste informazioni, può fare la differenza».
L’incontro, seguito con grande attenzione dagli studenti del Liceo Chelli di Grosseto, rientrava nella serie di eventi legati a personalità capaci, per la loro storia, per i percorsi professionali e per la loro credibilità, di aiutare i ragazzi a prendere maggiore consapevolezza del valore dell’impegno personale, della corresponsabilità, della costruzione di percorsi di crescita civile collettiva. «Per il nostro istituto – ha detto la preside Paola Biondo – è un privilegio bellissimo ed una opportunità unica poter offrire ai ragazzi l’occasione di un confronto con un uomo delle istituzioni. Siamo scuola combattiva e operativa nell’allenare la libertà dei ragazzi».