CAPALBIO – «Ci sentiamo in diritto ed in dovere di chiarire le nostre posizioni ai nostri concittadini di Capalbio e spiegare le ragioni delle nostre scelte e del nostro comportamento che, a differenza di quanto strumentalmente rappresentato nel recente passato, è stato riflettuto e sofferto, forse anche per troppo tempo». A parlare sono i cinque consiglieri della ex maggioranza capalbiese, l’ex vicesindaco Settimio Bianciardi, l’ex assessore Patrizia Puccini, e i consiglieri Giorgio Stefanelli, Donatella Tocci e Paolo Simoni, che rassegnarono le dimissioni dalla loro carica lo scorso 12 novembre in contrasto con la politica amministrativa attuata dall’ex sindaco Luigi Bellumori. «Abbiamo deciso di incontrare di persona la popolazione, sia quella che ci dette fiducia votandoci alle scorse elezioni amministrative che tutti gli altri cittadini. Questo perché non possiamo certo riassumere in poche righe un’esperienza di oltre 4 anni, difficile, impegnativa e largamente deludente».
I consiglieri hanno per questo organizzato un incontro pubblico che si svolgerà lunedì 27 gennaio alle 18 al cinema Tirreno di Borgo Carige. «Riteniamo, a causa del comportamento del sindaco Luigi Bellumori e di alcuni suoi collaboratori, di essere riusciti ad attuare solo in minima parte il programma elettorale che avevamo con voi condiviso – proseguono i consiglieri “dissidenti” rivolgendosi all’elettorato e ai cittadini -, e che ci eravamo impegnati a perseguire per rilanciare il nostro territorio. In particolare nel regolamento urbanistico avevamo inserito delle previsioni che avrebbero favorito lo sviluppo economico e sociale (case, attività produttive, attività agricole) ma purtroppo, in oltre due anni, non siamo riusciti a predisporre ed approvare i relativi regolamenti attuativi. Per non parlare della fascia costiera dove il piano degli arenili, consentirebbe di assegnare otto spiagge ad otto cooperative con evidenti ricadute occupazionali per la nostra comunità. Ma evidentemente, riguardo a questo, qualcuno ha forse voluto preservare gli interessi dei soliti pochi. E potremmo parlare anche del servizio di nettezza urbana e dell’isola ecologica, oppure della dismissione degli immobili comunali in decadenza».