di Daniele Reali
GAVORRANO – La sentenza che non arriva. Sembrerebbe il titolo di un bestseller di John Grisham, ma questa volta la trama di questo ipotetico legal thriller dovrebbe essere ambientata in Italia, a Roma in particolare. Dalla capitale infatti continua il silenzio dopo l’udienza di martedì scorso che ha visto discutere di fronte ai giudici della quinta sezione del Consiglio di Stato il caso delle firme autenticate dai consiglieri provinciali.
Un tempo sospeso che sembra enormemente dilatarsi per i protagonisti della vicenda che in queste ore stanno aspettando l’esito della decisione dei giudici. In ballo ci sono tre amministrazioni per ora, quella di Gavorrano, Tricarico e Valenzano, e altre cinque nel prossimo futuro. Una vicenda che potrebbe riportare al voto i tre comuni in Toscana, Basilicata a Puglia e che quindi viene monitorata attentamente in queste ore. In tutti e tre i casi si è votato nel maggio del 2013 e i cittadini, circa 40 mila, dovrebbero tornare alle urne soltanto dopo 12 mesi. A Gavorrano sarebbe la quarta volta in cinque anni.
Come avevamo anticipato nel primo pomeriggio oggi sembrava la giornata decisiva per ottenere novità sul caso. In altre parole doveva essere il giorno della pubblicazione della sentenza, ma almeno fino a questo momento (mancano pochi minuti alle 21) sembra ormai slittare a domani la possibilità di conoscere il futuro dei tre comuni.
Tre comuni dunque che rimangono “appesi” al Consiglio di Stato per una sentenza che non arriva, ma che arriverà e che metterà la parola fine a quest’altra pagina difficile per Gavorrano. Noi continueremo a seguire da vicino gli sviluppi del caso cercando di informare i nostri lettori sulle ultime novità in tempo reale.