di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Royal Tuscany non dovrà pagare i dipendenti della ex Mabro che avevano fatto ricorso contro la società ammessa al concordato con cessione dei beni. A stabilirlo è stato questa mattina il tribunale di Grosseto, riunito in camera di consiglio e composto dal presidente Michele Addimandi e dai giudici Vincenzo Pedone e Beatrice Bechi. Respinte quindi le istanze di risoluzione del concordato preventivo. «Non può ipotizzarsi responsabilità alcuna a carico della società ammessa al concordato con cessione dei beni – viene scritto nel provvedimento -, in quanto lo svolgimento delle operazioni di liquidazione è strettamente correlata all’adempimento delle obbligazioni assunte da un altro soggetto (Abbigliamento Grosseto, cui sono stati trasferiti i lavoratori e sul quale grava l’obbligo di corresponsione del TFR) e alla vendita dell’immobile appartenente a Royal Tuscany, che solo recentemente si è concretamente resa possibile, essendo state risolte questioni sulla proprietà dei terreni edificabili adiacenti all’immobile suddetto».
In pratica i 69 dipendenti che avevano fatto ricorso, non vantano credito nei confronti di Royal Tuscany, ma dovranno rivolgersi ad Abbigliamento Grosseto. Con questa sentenza si chiude il capitolo legato al caso Royal Tuscany che per quanto riguarda la ex Mabro, non ha più dipendenti, in quanto sono tutti passati sotto Abbigliamento Grosseto, ma solo il fabbricato dove è allocata l’azienda e i macchinari presenti in fabbrica.