a cura di Giulia Carri
BRASILE – Riccardo Vannetti, 46 anni vive a Vitoria, in Brasile, ma viene da Castiglione della Pescaia.
Da Castiglione della Pescaia al Brasile, come è successo?
“La mia è una storia d’impresa. Nel 1968 mio padre aprì un cantiere edile a Castiglione della Pescaia e nell’81 creò ChimicaEdile che è la nostra azienda. Cominciò a produrre materiali specifici per l’edilizia tra cui una malta demolitrice non esplosiva. Siamo stati i primi, insieme a i giapponesi ad introdurre questo prodotto nel mercato, era il 1985. Dopo il successo sul mercato italiano abbiamo deciso di lanciarlo nel mercato internazionale, mio padre curava l’America Latina ed io mi occupavo dell’Asia e dei Paesi Arabi. A quel punto il prodotto ha avuto un successo mondiale e abbiamo aperto la prima filiale negli anni ‘90 in Sudafrica a Johannesburg, dove sono stato per un anno. Nel 2001 mi sono trasferito in Egitto, dove ho vissuto e lavorato fino a tre anni fa. Nel 2002 mio padre, che seguiva la filiale in Argentina, apre da lì la nostra filiale brasiliana. Adesso, grazie ad un nuovo prodotto che abbiamo lanciato nel 2005 (un additivo/addizione per migliorare la durabilità dei calcestruzzi con un controllo volumetrico del ritiro), abbiamo creato delle convenzioni con varie università italiane tra cui la Federico II di Napoli, e internazionali come l’Università di San Paolo e quella di San Carlos SP.
Come mai il trasferimento in Brasile dall’Egitto?
“Il prodotto che abbiamo lanciato ha avuto un grande successo a livello internazionale, soprattutto in Brasile che è ed era una realtà in grande espansione economica. Contemporaneamente la situazione politico-sociale dell’Egitto sotto la rivoluzione era difficilissima. Inoltre la mia attuale moglie, è brasiliana, e questo ci ha incoraggiati a trasferirci qua per seguire direttamente l’azienda e il rapporto con i clienti.”
Tra tutti i paesi in cui ha vissuto, dove si trova meglio?
“Anche se viaggio da quando avevo 18 anni, tornare in Italia mi dà sempre un senso di casa, anche perché mia figlia e la mia famiglia italiana sono lì. Lo stile di vita che preferisco è sicuramente quello brasiliano. E’ molto simile al nostro, le persone sono calorose e divertenti. Unica pecca di questo paese è che è un po’ pericoloso, avendo una figlia di 8 anni qua, ci penso molto. L’Egitto fino ai disordini sociali della rivoluzione era un paese molto sicuro per la vita quotidiana di una famiglia, trasferirmi a Vitoria in Brasile mi ha insegnato a convivere con una realtà diversa a cui non ero abituato. Mia moglie è stata preziosa per riuscire ad ambientarmi velocemente.”
Come, da imprenditore, vive la Maremma?
“Paradossalmente la mia azienda, che è conosciuta in tutto il mondo, lo è meno in Maremma. Dove è nata. Per il mio settore, quello edile, la Maremma è un triangolo stretto, si costruisce poco e non ci sono industrie, è più forte in altri settori, quello turistico per esempio. Quello che vedo come una grande mancanza, italiana più che maremmana, è la mancanza del supporto del governo all’edilizia. Non abbiamo convenzioni, cosa che accade in moltissimi paesi e che concretamente mente incentiva e aiuta l’imprenditoria.”