GROSSETO – Il trasferimento del 118 da Grosseto continua a sollevare polemiche «Quella centrale che solo alcuni mesi fa è stata accreditata dalla Regione Toscana, non può adesso essere cancellata dalla stessa Regione senza sicurezze sul servizio di soccorso – afferma Giacomo Cerboni del Nuovo CentroDestra -. Non siamo contrari a prescindere al trasferimento della centrale del 118 di Grosseto, ma in cambio vogliamo certezze di tutela per la salute dei cittadini grossetani. La garanzia che pretendiamo è che sia certa l’identificazione del sito dove soccorrere chi chiede aiuto, condizione di per sé sempre indispensabile ma che si presenta come vera criticità nel nostro territorio sia per la sua estensione, sia per la sua difficile accessibilità, sia per la distribuzione demografica. In caso contrario, il 118 deve rimanere a Grosseto».
«Siamo certi che un paziente residente nella località Abbandonato presso Cinigiano sarebbe correttamente localizzato da un operatore livornese – continua Cerboni -? Se un grossetano dicesse di essere in difficoltà presso l’area dell’ex mattatoio sarebbe compreso dal medesimo operatore? Chi chiedesse aiuto in località Ampio riuscirebbe a farsi localizzare dalla centrale di Livorno? Spesso le chiamate arrivano direttamente dalla strada, dove ancora più difficile è la capacità di farsi localizzare, se non altro per la comprensibile eccitazione del momento. Gli anni di esperienza maturata e consolidata dal personale sanitario grossetano sono di per sé garanzia di una efficace ed efficiente risposta sanitaria, che pensiamo non sarebbe egualmente garantita da operatori che non conoscono con precisione il nostro territorio. Si consideri che non di rado le richieste di soccorso arrivano da anziani che hanno l’abitudine di descrivere i luoghi in maniera non convenzionale». Cerboni chiede che la decisione sia presa mettendo da parte al politica e gli schieramenti «A noi interessa solamente che sia salvaguardato il bene comune che in questo caso si chiama salute».