di Barbara Farnetani
GROSSETO – 700 militari, 700 paracadutisti sparsi su tutta la provincia per questa maxi-operazione interforze che ha portato in Maremma i vari reggimenti della Brigata Folgore, in cui è di recente confluito anche il Savoia Cavalleria. È l’esercitazione Mangusta dove i militari, che resteranno nelle nostre macchie sino al 6 dicembre, hanno messo in scena una sorta di scenario di guerra con chi attacca e vuole conquistare (in questo caso il 186° reggimento di Siena) e chi difende il territorio dagli aggressori (il 180° di Livorno e una unità del Savoia Cavalleria), “buoni” e “cattivi” in una sorta di Risiko gigante che serve ad abituare i paracadutisti ad intervenire in uno scenario credibile, e che comporta difficoltà differenti. Un territorio come quello della Maremma, che è stato scelto proprio perché presenta montagna, collina, pianura e guadi frequenti, oltre ad una macchia fitta che consentirà ai militari, poi di affrontare ogni tipo di territorio boschivo.
I paracadutisti si trovano da cinque giorni sul territorio, isolati e autosostenendosi con i viveri lanciati dal cielo nell’attesa di catturare l’avversario e prendere gli obiettivi strategici. Fondamentale la riproduzione degli ambienti il più credibile e vicina alla realtà, il freddo, lo stress di attacchi soprattutto in notturna in giorni in cui manca anche la luna. «I livelli di addestramento sono tre – precisa il colonnello Rodolfo Sganga comandante del 187° reggimento Folgore di Livorno – individuale, per preparare i singoli uomini, collettivo per preparare le unità, e l’addestramento dello staff. In un esercito moderno per gestire tutta la situazione non basta più un singolo uomo, ma serve un intero staff che elabora le informazioni e propone le linee di azione tra cui poi il comandante decide».
«È necessario intensificare gli addestramenti di questo tipo – ha precisato il colonnello Enrico Barduani (nella foto sopra) comandante del Savoia Cavalleria -. Sino a qualche anno fa erano abituali per la Brigata paracadutisti perché creano situazioni estremamente realistiche a differenza dei poligoni di tiro. Offrono la possibilità di giocare partite contrapposte. Poi sono state abbandonate per strettissimi impieghi operativi nelle varie missioni. Il Savoia è stato inserito con una unità nelle operazioni, e a primavera giocherà una simile esercitazione contrapponendosi ai paracadutisti di Bracciano per validare le procedure d’impiego». A causa del forte vento gli aviolanci, che dovevano dare il via alle operazioni, non sono stati ancora effettuati ma si dovrebbero svolgere nei prossimi giorni.
[gallery link=”file” order=”DESC” columns=”4″ orderby=”post_date”]