Quarto appuntamento con la rubrica de IlGiunco.net “Hello Web, la comunicazione al tempo di internet”. Una finestra aperta sulla rete, uno spazio per capire come cambia il modo di comunicare, ma anche come cambia la nostra vita, oggi, con le nuove tecnologie digitali, con il web 2.0 e con tutte le piattaforme social a nostra disposizione.
a cura di Marco Gasparri*
Negli ultimi due anni, tra le aziende, si è diffusa la pratica di ricercare e selezionare il personale tramite i social networks. Una recentissima indagine ‘Recruiting & Social Network’ rileva che il 37,5% delle aziende utilizza i social network per il reclutamento dei candidati secondo una vera e propria politica aziendale, mentre ben il 73% delle aziende utilizza i social per lo stesso fine senza però seguire una vera e propria procedura. Tramite queste risorse online esterne, le imprese possono stabilire un primo contatto con il candidato ottimizzando al contempo gli interventi di gestione e diminuendo così la durata delle selezioni da effettuare in prima persona, accrescendo oltretutto anche la propria visibilità.
Sui circa 200 recruiters e responsabili di risorse umane intervistati il social network più utilizzato per la ricerca di personale è LinkedIn (96,1%), seguito da Facebook (37,7%), Twitter (18,2%), Youtube (6,5%) e blog vari(5,2%).
I profili più ricercati dai cacciatori di teste sono quelli commerciali (46,6 %), economici (43,2%) e ingegneristici (40,9%); seguono gli informatici (20,5%), l’ area umanistica (10,2%), quella legale (9,1%), l’area scientifica (6,8%), l’area medicale (5,7%). In ultima posizione, infine, troviamo gli architetti (1,1%).
La ricerca di personale sui Social Network risulta essere più rapida e permette di valutare vari aspetti del candidato. Con oltre 150 milioni di iscritti nel mondo LinkedIn viene utilizzato quasi sempre per ricercare profili senior. La ricerca, di norma, avviene tramite parole chiave, per questo è importante mantenere il proprio profilo sempre aggiornato mettendo ben in evidenza le proprie competenze.
Facebook, invece, è utilizzato per integrare, confrontare ed ampliare le informazioni raccolte. Il social di Mark Zuckerberg però, sempre attento alle tendenze del mercato, non vuole certo accontentarsi di questo ruolo da “gregario” ed ha così deciso di dare spazio ad applicazioni appositamente dedicate alla selezione del personale. La più seguita oggi è BranchOut. Lanciata nell’agosto 2010 e rapidamente passata da 10 mila utenti attivi all’inizio del 2011 ai 3 milioni di oggi, una volta scaricata tende a creare un mondo a parte ad esclusivo utilizzo del mercato del lavoro.
Facebook gode inoltre di una rete molto più ampia di iscritti: 800 milioni circa in tutto il mondo, contro i circa 120 milioni di LinkedIn. L’indagine condotta da Potentialpark rivela che a livello globale Facebook viene impiegato specialmente per assumere neolaureati o giovani che devono accedere per la prima volta al mondo del lavoro, destinati soprattutto al contesto scolastico o universitario.
Nel grande mercato in fermento del e-recruitment non esistono però solo LinkedIn, Facebook e Twitter, a loro si affiancano altri social meno diffusi ma ugualmente ben strutturati: primo tra tutti Viadeo, di origine francese ma diffuso anche in Italia, conta oltre 40 milioni di professionisti iscritti.
Tra i criteri seguiti da aziende e selezionatori per valutare i profili online, emergono al primo posto la presenza di profili ben curati, aggiornati e professionali (31%), seguita da una personalità proattiva e dinamica del candidato (20%) e da commenti e referenze postati da altre persone (18%), un’abitudine più tipica della cultura anglosassone ma che converrebbe quindi incentivare anche tra chi cerca lavoro nel nostro Paese.
* Marco Gasparri è Direttore di Studio Kalimero, agenzia di marketing e comunicazione. Presidente dei Giovani Imprenditori di CNA si impegna da sempre nella divulgazione del sapere legato alla comunicazione, al marketing, al software libero.