Bagno di Gavorrano – Il parco pubblico di Bagno di Gavorrano è sul mercato, è in vendita, metro quadro per metro quadro. No, non è una speculazione edilizia e nemmeno un tentativo dell’amministrazione comunale di fare cassa con i beni della collettività, ma è soltanto una iniziativa benefica promossa da Simone Pazzaglia, commerciante di Bagno di Gavorrano e ideatore già in passato delle giornate di pulizia del parco pubblico.
«L’iniziativa “Riacquistiamoci il parco pubblico” – spiega Simone Pazzaglia – ha come scopo quello di riuscire, attraverso delle offerte fatte dai cittadini di Gavorrano, ad acquistare dei nuovi giochi e rimettere a posto la struttura esistente.
L’idea è quella di vendere il parco “simbolicamente” a tutti quelli interessati attraverso il rilascio di un documento che certifica l’avvenuto acquisto di un metro quadro del medesimo. L’attestato è possibile acquistarlo nella maggior parte dei negozi e pasticcerie presenti nella frazione di Bagno di Gavorrano».
«Questa iniziativa – prosegue Pazzaglia – verrà proposta anche in tutte le serate della festa dei commercianti in via Marconi e si protrarrà fino a metà settembre quando verrà organizzato un grande concerto nella piazza del Parco con panini, birra, vino e altre cose da mangiare.
Anche questo incasso verrà totalmente devoluto per l’acquisto di giochi. Come cittadini chiediamo all’amministrazione di avere voce in capitolo nella scelta dei giochi che riteniamo più opportuni e adeguati, questo naturalmente subordinato alla buona riuscita delle varie iniziative e quindi alla possibilità di investire i soldi necessari».
«A mio parere – conclude Pazzaglia – questa è una possibilità concreta e un’occasione che non dovremmo farci sfuggire. Abbiamo tutti la possibilità nel nostro piccolo di fare qualcosa di significativo e importante per tutto il Comune. Una piccola azione che rimarrà impressa negli anni. Naturalmente qualcuno penserà “ma chi ce lo fa fare di spendere i soldi per i giochi se poi il giorno dopo qualche teppistello li avrà già distrutti?”. Bene, questo è solo un primo passo che dovrà essere seguito da molti altri tra cui anche ingegnarci su un sistema di educazione e sorveglianza più incisivo. Partecipiamo con contributi anche di idee, come cittadinanza attiva. Altrimenti come alternativa abbiamo sempre la possibilità di starsene sdraiati sul divano a sudare davanti alla televisione imprecando contro il politico di turno».