di Daniele Reali
FOLLONICA – È sulla Tares, la tassa stangata che rischia di mettere in ginocchio imprese ed economia, che anche a Follonica in questi giorni si sta concentrando il dibattito politico. E alla vigilia del consiglio comunale la giunta di Eleonora Baldi è pronta a sostenere un emendamento che modifica l’impostazione data dal governo centrale sulle aliquote da applicare ai vari settori economici. Per ovviare ai “super” aumenti che la tassa prevede, in alcuni casi le attività dovranno versare quasi il 400% in più rispetto all’anno passato, l’amministrazione ha pensato di compensare queste maggiorazioni riducendo l’importo da pagare alle categorie più tartassate e “spalmando” questa riduzione su tutti gli altri settori (nella foto Agostino Ottaviani, capogruppo del Pdl).
Con questo provvedimento in pratica il comune abbasserà le aliquote alle 250 aziende che avrebbero sopportato di più il peso della Tares come le case di cura, i ristoranti e le pizzerie, i bar, i negozi di ortofrutta e di fiori, le pescherie. Per queste attività sono previste riduzioni del 45% che sul totale degli introiti della tassa corrispondono a circa a 200 mila euro.
«Un’impostazione che è sbagliata» commentano dai banchi dell’opposizione perché, spiegano dal gruppo misto e dal Pdl, «il comune preleverà comunque il totale della tassa e non ci saranno sconti particolari. Dal 400% qualcuno pagherà il 250%: non ci sembra un grande favore».
«La scelta che doveva essere fatta invece – dicono – fermo restando che la Tares doveva essere applicata era la scelta politica di abbassare le altre tasse comunale ad iniziare dall’Imu».
Ma dall’opposizione la critica all’amministrazione Baldi riguarda anche la gestione del consiglio comunale e il rispetto della minoranza. «Una situazione inaccettabile – spiega Agostino Ottaviani, capogruppo Pdl – perché nel consiglio di domani si discuteranno 13 punti iniziando la seduta di pomeriggio con una serie di decisioni molto importanti da prendere. Di solito quando si discute di bilancio, che è la delibera più importante dell’anno, l’ordine del giorno ha pochi punti proprio per consentire più interventi».
«Questa amministrazione – conclude – dà tutto per scontato: ha convocato il consiglio prima ancora di discutere i punti nelle commissioni. A loro non importa del consiglio, pensano che i provvedimenti siano pensati e approvati allo stesso tempo».