di Barbara Farnetani
GAVORRANO – Si chiama “troviamo Franecsca” ed è un nuovo gruppo nato su facebook, il cui intento, più che di cercare e trovare il corpo di Fracesca Benetti, la donna di 55 anni scomparsa da casa e della cui morte è accusato il fattore della casa di campagna di lei, sembra essere quello di ricordare, di dire no al femminicidio e di discutere. Si perché un evento come questo, efferato, ha letteralmente scosso la piccola comunità di Potassa, frazione nel comune di Gavorrano.
Una comunità tranquilla, che ha fatto fatica a credere che un fatto di tale violenza fosse accaduto proprio nel suo territorio. «Il gruppo – scrive una dei fondatori – nasce dalla volontà di mettere in campo qualche iniziativa che possa scuotere l’opinione pubblica perché l’attenzione resti alta e perché continuino a cercare Francesca o quel che resta di lei». «Io non sono una donna e detesto la violenza» afferma un altro iscritto al gruppo, che poi racconta l’esperienza di una conoscente che al marito violento disse “picchiami pure, massacrami di botte, tanto poi dovrai andare a letto, e quando sarai nel sonno più profondo io ti rovescerò una pentola di acqua bollente addosso”.
E c’è anche chi ricorda il passato di morte che aleggia su villa Adua dove nel 44, durante un mitragliamento, fu uccisa una donna con il figlio e nello stesso anno giustiziato Flavio Agresti. Ma i più vogliono solo mantenere alta l’attenzione. «Lunedi 25 sarà la giornata mondiale contro il femminicidio, creiamo brevi messaggi da scrivere ovunque, su lenzuola bianche da mettere alle finestre, facciamo delle foto e creiamo un video da far trasmettere in tv». E a Follonica, ricordano altri iscritti al gruppo, il 25 sarà organizzata una fiaccolata: un’occasione per mantenere alta l’attenzione.