FOLLONICA – La “Transat 2013” è entrata nel 6° giorno di gara ed i primi della classe sono impegnati a districarsi tra isole e stretti per lasciarsi alle spalle l’Arcipelago delle Canarie. Ieri mattina, dopo la boa di passaggio a largo di Puerto Calero (Arrecife), Giancarlo Pedote (1° con 4 ore di vantaggio su Delesne) ha potuto comunicare ad un vicino battello dell’organizzazione che a bordo era tutto a posto ed avrebbe proseguito, quindi ha preso la rotta di sud ovest (più bassa) per aggirare l’Arcipelago. I due più prossimi inseguitori si sono tenuti più in alto con rotta ovest: questa scelta li ha portati a raggiungere e superare l’atleta del GDV LNI Follonica. Al rilevamento delle ore 12, di nuovo Pedote e “Prysmian” al comando con Benoit 2° (a 5,4 miglia) e Delesne tornato 3° (a 14,9 miglia). Il 4° è sempre l’altro francese Fermin (a oltre 50 miglia). Decisamente superiore la media dell’italiano nelle ultime 4 ore, permettendogli di recuperare il comando della regata.
E’ iniziata quindi la parte più complessa della regata ed anche quella più difficile da seguire: oltre 2.500 miglia marine ancora (quasi 5.000 chilometri) con barche di 6,50 metri verso Guadalupe durante le quali le scelte di ciascun solitario saranno strategiche e potranno giudicarsi soltanto sulle 24 ore ed oltre. Si tratta, infatti, di interpretare al meglio la situazione in base ad un solo bollettino meteo giornaliero valido per tutti (trasmesso dall’organizzazione) facendosi proprie previsioni su tempi più lunghi. Nel seguire le rotte sul trekking del sito della regata, le rotte possono sembrare simili, ma qualche grado diverso e, soprattutto, la distanza dell’una dall’altra (anche 100 – 200 miglia più in alto o in basso tra le barche) segnano condizioni di vento e di mare sensibilmente diverse. Bene l’altro italiano tra i prototipi, Michele Zambelli (11°). In questa categoria, già 8 i ritirati e diversi hanno comunicato di effettuare lo scalo tecnico alle Canarie.