di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Il documento presentato alle sigle sindacali da parte dell’amministratore delegato di Abbigliamento Grosseto Maurizio Santoro, aveva già stimolato la dura reazione da parte delle Rsu, arrabbiate per la mancata e doverosa comunicazione da parte della Cgil che oggi, per voce del segretario provinciale Claudio Renzetti, e di quello Filctem-Cigl Furio Santini, tornano sull’argomento: «A differenza dell’attuale amministratore delegato di Abbigliamento Grosseto, il rispetto per il lavoro della magistratura ci ha sempre imposto la consegna del silenzio in attesa della sentenza prevista per il prossimo 21 novembre, che dovrà decidere in merito alla concessione del concordato, della Prodi bis, come da noi richiesto, o del fallimento. Confermiamo di puntare sulla Prodi Bis. Occorre fare il punto zero rispetto a una gestione scellerata che dura da anni. Occorre che i debiti rimangano in capo a chi li ha prodotti con questa gestione. Occorre che un commissario garantisca la continuità produttiva e provi a trovare un imprenditore serio che ha voglia di investire in un’azienda depurata dai debiti e dove sono maestranze con elevata professionalità».
Una presa di posizione netta e piuttosto dura da parte del sindacato Cgil che in pratica rimanda al mittente qualsiasi proposta formulata da Maurizio Santoro e dai vertici dell’azienda tessile maremmana. «Sappiamo che niente e nessuno modificherà la valutazione del giudice, e che questa avverrà sulla base di dati oggettivi – spiegano dalla Cgil -. Rompiamo la consegna del silenzio, quindi, perché, oltretutto in assenza del piano industriale e degli investimenti, abbiamo ritenuto una provocazione strumentale la convocazione per avviare l’iter di affitto di ramo di azienda ai “Thailandesi-pratesi” a pochi giorni dalla sentenza, di concerto con Cisl e Uil, non faremo nulla finché il giudice non si sarà pronunciato».
Dal sindacato, inoltre, non vengono dimenticate le parole pronunciate dall’amministratore delegato di Abbigliamento Grosseto: «Qualora si determinasse lo scenario del concordato – precisano Renzetti e Santini -, nella prima riunione utile chiederemo i documenti a questo Maurizio Santoro, per capire se è parente di quel Maurizio Santoro che appena a fine settembre dichiarava alla stampa: “non ho mai parlato di esuberi perché non ha senso farlo, anzi, si chiederà di firmare una clausola che impedisca ai dipendenti di licenziarsi per almeno cinque anni, e poi nuovo capannone, nuovi macchinari”, insomma tante promesse». Di fatto la Cgil considera inaccettabile l’ipotesi dei 120 lavoratori impiegati nella Newco e dei 99 esuberi da lasciare in Abbigliamento Grosseto, accusando Santoro di forzare la mano per condizionare i giudici.
Lunedì prossimo intanto, alle 17, alla Cgil è in programma un incontro con le lavoratrici nel quale verrà reso noto con trasparenza il documento inviato dall’azienda. «Parleremo dell’imminente rinnovo delle Rsu con le nuove regole, che ci hanno assicurato dalla segreteria nazionale entreranno in vigore entro la fine del mese – spiegano Renzetti e Santini -. Sarà presente l’avvocato Lorenzo Calvani che segue per nostro conto la richiesta di Prodi Bis e il segretario regionale della Filctem Luca Barbetti perché dal 21 novembre, accada quello che accada, la categoria ha deciso di seguire con un’attenzione ancora maggiore questa delicatissima vertenza, supportando il livello provinciale dell’organizzazione e mettendo a disposizione le migliori competenze. Speriamo che l’azienda non ci costringa a dover intervenire di nuovo prima della pronuncia del giudice».