FIRENZE – “A questo punto abbiamo bisogno di un chiarimento politico con il Governo, per capire se il servizio ferroviario che hanno in mente per il futuro è Alta velocità e servizio regionale, senza niente in mezzo, oppure se vogliono continuare a garantire servizi veloci, o almeno meno lenti, anche per chi non ha accesso all’alta velocità, per motivi economici o anche geografici”. Queste le parole dell’assessore regionale ai trasporti, Vincenzo Ceccarelli, al ritorno da Roma, dove ha incontrato l’amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano e un rappresentante del Ministero ed ha appreso che resta confermata la volontà di tagliare 12 treni intercity lungo la dorsale appenninica a partire dal cambio orario di dicembre. Ceccarelli è determinato nel chiedere all’Esecutivo una posizione chiara e inequivocabile sul futuro dei trasporti ferroviari in Italia e nel volere da Trenitalia una sospensione delle decisoni riguardo ai tagli dei servizi in attesa di un confronto approfondito sul tema di carattere tecnico e politico.
“L’intera conferenza delle Regioni – spiega Ceccarelli – ha sposato ieri la proposta lanciata dal presidente Rossi di dare efficacia a quanto già previsto dal Dl 98/2011, cioè applicare una piccola sovrattassa sui servizi ad alta velocità per finanziare il resto del servizio ferroviario, nazionale e regionale. Tutti sentiamo la necessità di un chiarimento, per capire al di là di ogni ragionevole dubbio cosa si vuol fare per garantire un servizio essenziale, come quello del trasporto pubblico su rotaia, che interessa milioni di utenti e rappresenta un diritto fondamentale per i cittadini”.
Nell’incontro di questa mattina – presente anche la Regione Umbria – Ceccarelli ha ribadito la totale contrarietà di tutte e nove le Regioni coinvolte alla strategia annunciata da Trenitalia. “Abbiamo chiesto – racconta – una sospensione delle decisioni per quanto riguarda gli intercity e la Frecciabianca della Tirrenica, in attesa di un vero e proprio tavolo di confronto tra Regioni, Governo e Trenitalia. Rimaniamo in attesa di una risposta celere, ma occorre che il Governo faccia chiarezza, perché non possiamo più assistere a rimandi di responsabilità tra Trenitalia, che continua voler tagliare i servizi, e il Ministero che pensa che debba essere il gestore a mantenerli investendo gli utili di bilancio”.
Anche sul versante degli investimenti relativi ai nuovi mezzi, alla fine il rischio è che tutto il peso si scarichi sulle Regioni. L’assessore, infatti, spiega che “L’attuale legge di stabilità prevede 500 milioni in tre anni di investimenti nel trasporto pubblico (gomma e rotaia), ma poi, spulciando, emergono percorsi ‘nascosti’ per recuperare tali risorse attraverso tagli di pari importo ai trasferimenti destinati alle Regioni”.