GROSSETO – Il rapporto tra scuola e questioni di genere è segnato da profonde contraddizioni, che stimolano riflessioni e indagini. Quando si parla delle pari opportunità o della cultura di genere all’interno della scuola italiana occorre prendere atto del ritardo del nostro sistema d’istruzione rispetto all’elaborazione critica di questa tematica, o quanto meno al suo rimanere circoscritta a poche persone all’interno delle strutture educative.Nella scuola, infatti, le discriminazioni di genere non hanno un’immediata visibilità in quanto le donne – docenti e studentesse – sono molto presenti, tant’è che si parla di “femminilizzazione della scuola”. La crescita della scolarità femminile, la facilità con cui nei risultati scolastici le femmine superano i maschi, e la progressiva femminilizzazione del corpo docente fanno apparire la scuola come un luogo estraneo alla discriminazione sessuale. In realtà esistono ancora tutta una serie di aspetti problematici, alcuni dei quali poco visibili, che devono essere individuati e che necessitano di una formazione specifica da parte degli insegnanti e delle insegnanti per essere affrontati.
Il tema verrà affrontato sabato 16 novembre, alle ore 15, nella biblioteca dell’ISGREC (Cittadella dello Studente) con la ricercatrice Irene Biemmi dell’Università di Firenze, a partire dal suo volume su “Generi e processi formativi. Sguardi maschili e femminili sulla professione di insegnante”. Gli interessi di ricerca di Irene Biemmi sono orientati verso le problematiche di genere in ambito scolastico, con particolare riferimento all’analisi critica dei materiali didattici, alla formazione delle/degli insegnanti e all’orientamento in ottica di genere. Nell’occasione saranno presentati gli itinerari formativi antidiscriminatori che il Centro Documentazione Donna della Provincia di Grosseto propone per l’a.s. 2013-2014 per la formazione di insegnanti e classi di ogni ordine e grado.