GROSSETO – «Basta scontri: rimettiamoci a lavorare sui temi del territorio». Rompe così il silenzio di questi giorni Barbara Pinzuti, segretaria in pectore del Pd, appena uscita come vincitrice dal congresso provinciale più faticoso della breve storia dei democratici.
Un appello quello della Pinzuti che guarda avanti, al domani del partito, stretto tra le sfide che si trova davanti il territorio e una corsa nazionale tutta ancora da iniziare.
«Non è vero che abbiamo perso – aggiunge la Pinzuti -. Non è giustificata l’amarezza nelle parole di alcuni. Siamo l’unico partito in questo paese capace di mettere in piedi un reale processo partecipativo, quale il nostro congresso. Pensiamo al pdl o al m5s, in cui non esistono processi democratici interni ma tutte le scelte vengono fatte da un capo».
«Nella nostra provincia, nel giro di pochi giorni, si sono tenuti 62 congressi ed hanno votato più di 3400 persone. Soprattutto si è celebrato un congresso vero, in cui la competizione è stata reale, ed il risultato aperto e contendibile fino in fondo. Dovremmo essere tutti orgogliosi di questo. Un ringraziamento a chi ha permesso di muovere una macchina organizzativa così importante e complessa: in 9 giorni sono stati eletti 204 delegati all’assemblea provinciale, 27 segretari di unione comunale, 60 segretari di circolo, 444 componenti di assemblee comunali e oltre 500 di circolo per un totale di oltre 1000 persone candidate ai diversi livelli».
«Così come il dato di crescita del tesseramento in alcuni casi è stato vistoso e non ha riguardato, come si è voluto far passare in modo strumentale, solo i circoli in cui ha prevalso la mia candidatura. Ma questo non può legittimare nessuno a gettare fango sul partito, tanto meno chi da questo partito ha avuto negli anni così tanto. Ora i congressi sono finiti, e come tutti i processi democratici hanno decretato vinti e vincitori. Chi ha vinto ha la responsabilità di governare questo partito ricercando, ove possibile, gli elementi di unità, chi non ha vinto il diritto di dare il proprio contributo. Non servono a nulla i trionfalismi e ancora meno il rancore. Abbiamo fatto congressi aperti, trasparenti e partecipati, dove chiunque aveva la possibilità di iscriversi fino all’ultimo momento, proprio secondo l’impostanzione “renziana”; hanno votato più di 3400 ed hanno scelto il segreterio provinciale del pd per i prossimi tre anni, così come i segretari comunali di circoli e i gruppi dirigenti. Ora basta litigi: ricordiamoci sempre che siamo il partito che governa la gran parte delle amministrazioni di questa provincia e che l’elettorato guarda a noi con attenzione estrema. Dunque rimettiamoci a lavoro per il territorio. Che di cose da fare ce ne sono tante.».