di Barbara farnetani
GROSSETO – Sono quasi terminati i rilievi sulle due auto di Sergio Bertini l’uomo accusato dell’omicidio della compagna Irina Meynster, colf di 47 anni da anni residente a Grosseto.
Dopo la perquisizione nella casa dei due effettuata ieri, oggi i Ris si sono dedicati alle due autovetture e in particolar modo ad un suv che verosimilmente, e anche secondo quanto raccontato dallo stesso Bertini, è stato utilizzato, la domenica del 13 ottobre, per trasportare il cadavere da Grosseto, dove i due vivevano, a Monte Argentario, dove l’uomo ha scaricato il cadavere nudo della compagna che aveva strangolato alcune ore prima.
Il corpo della donna, almeno a quanto raccontato, dovrebbe essere rimasto diverse ore nella vettura, visto che Bertini, in stato confusionale, dopo l’omicidio ha girato a lungo con il cadavere nascosto in auto prima di decidere dove abbandonarlo.
Al momento non sembra essere emerso nulla di significativo, non ci sono tracce di sangue, visto che la donna è stata strangolata.
Ovviamente i Ris dei carabinieri hanno comunque effettuato una serie di rilievio e raccolto campioni e prove che saranno analizzati nei laboratori.
Capelli, tracce di dna, tutte eventuali riprove della presenza del corspo della donna nella macchina.