di Barbara Farnetani
GROSSETO – È durato quattro ore l’interrogatorio di garanzia di Sergio Bertini l’uomo accusato di aver ucciso la propria compagna, la colf russa Irina Meynster, 47 anni, e di averla gettata in un dirupo in una zona impervia di Monte Argentario (nella foto sotto il luogo del ritrovamento). Quattro ore in cui Bertini ha sostanzialmente ammesso le proprie responsabilità. L’uomo avrebbe anche ammesso di aver strangolato la compagna con cui aveva una relazione che andava avanti da un paio di anni.
L’interrogatorio è avvenuto questa mattina, presso il carcere di Grosseto, di fronte al procuratore Francesco Verusio, ai sostituti procuratori Laura D’Amelio e Marco Nassi e al gip Marco Bilisari. Bertini, tecnico informatico, secondo le prime ricostruzioni, avrebbe ucciso la donna la domenica del 13 ottobre, poi, con molta probabilità, ha denudato il corpo, l’ha caricato in auto e poi l’ha gettata nel dirupo a Porto Ercole. Quindi si sarebbe recato a Roma e qui, alla stazione, avrebbe abbandonato la borsa con il cellulare della donna, per fingere la partenza di lei. Il 16 ha contattato le forze dell’ordine per denunciare la scomparsa. Bertini resta in carcere.