GROSSETO – «Il mancato slittamento dell’aumento dell’iva avrà un impatto negativo su consumi, prezzi, redditi, produzione e occupazione». Con queste parole il presidente di Rete Imprese Grosseto Michela Hublitz, commenta con preoccupazione l’aumento percentuale attivo a partire da oggi. «Naturalmente il nostro auspicio sarebbe stato quello di cancellare del tutto questo incremento, ma spostare il ragionamento di qualche mese avrebbe almeno voluto dire ragionare su come trovare il modo di impedire questa ulteriore tassazione diretta che avrà effetti recessivi e deprimerà ancor di più l’economia del Paese. Oltretutto riguarderà il 70% dei prodotti, costando oltre 200 euro annui alle famiglie».
«Con il precedente aumento dell’iva dal 20% al 21% siamo già stati spettatori di una contrazione della domanda interna- prosegue Hublitz -. La nostra preoccupazione quindi è la prospettiva, già ventilata, che il governo sia tentato di rimodulare le cosiddette aliquote agevolate. La manovra di portare l’aliquota dal 21% al 22% produrrà infatti, sulla carta, introiti per circa 4 miliardi all’anno, la rimodulazione delle altre aliquote potrebbe produrne fino a 40. Questi correttivi mirati andrebbero a colpire i settori con iva al 10%, ma soprattutto quelli , “vitali” (vedi latte), con aliquota al 4% che riguardano alimentari, libri ed altre poche voci e per i quali a suo tempo fu stabilita una deroga alle indicazioni europee che prevedevano un minimo del 5% e inoltre nella revisione potrebbero essere considerati anche beni e servizi oggi completamente esenti».