GROSSETO – Se il mercato interno stenta per quello estero è boom, sopprattutto in Cina, paese emergente per eccellenza, dove i nuovi ricchi amano i prodotti europei, che stanno diventando veri e propri status symbol. E in questo campo la Toscana, sinonimo di benessere e di uno stile di vita sempre più ambito, continua a fare la parte del leone: rispetto al primo semestre dello scorso anno l’agroalimentare all’estero fa registrare un +7,8%, per un valore di 74 milioni di euro.
Nel mercato cinese si tocca addirittura il 37%. sale anche l’export verso Stati Uniti (+12%) e Canada (+17%). Più contenuta la crescita nella vecchia Europa (+2,8%, 13 milioni in più) mentre cresce il mercato dell’Europa a 25 paesi (+25%): in Europa esportiamo comunque il 60% della produzione, raggiungendo così i 610 milioni di euro e se la tendenza si conferma dal mercato mondiale potrebbero giungere 2 miliardi di euro a fine anno. Olio pasta e vino i prodotti di punta, contrazione per ortaggi e frutta conservati.
Tra le province toscane che hanno registrato margini di esportazione superiori rispetto al primo semestre di un anno fa ci sono Massa Carrara (+ 26%), Pisa (+24%), Grosseto (+19%), Firenze (15%) e Arezzo (+10%). «L’aumento della domanda estera spiega Coldiretti – compensa la crisi dei consumi sul mercato interno dove sono solo gli acquisti di prodotti biologici a far registrare un consistente incremento del 9% per i prodotti confezionati».