FIRENZE – «Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera (LINK), Fincantieri, in un dossier elaborato ad aprile per conto del ministero dello Sviluppo Economico, avrebbe bocciato tutti i porti italiani per lo smaltimento del relitto della Costa Concordia. E sarebbe smentito categoricamente il Presidente Enrico Rossi per quanto riguarda la tempistica per la realizzazione al porto di Piombino delle strutture capaci di accogliere e smantellare la Concordia». È quanto afferma il capogruppo di Più Toscana, Antonio Gambetta Vianna, che ha presentato un’interrogazione urgente in Consiglio regionale destinata al Presidente della Giunta, Enrico Rossi.
«Secondo Fincantieri – spiega Gambetta Vianna –, ci vorrebbero almeno tre anni, e non sei mesi, per compiere la realizzazione di un grande bacino e delle infrastrutture ipotizzate per Piombino. Inoltre, nell’articolo si legge testuale che “pure i bambini hanno capito che [il relitto] non finirà mai” a Piombino e che alla fine sarà l’armatore ad avere l’ultima parola sulla destinazione finale della Concordia, che avrebbe già preso contatti con un porto straniero, visto che sarà la compagnia a metterci i soldi. Si smentisce, quindi, Rossi quando dice che “il coltello dalla parte del manico ce l’ha lui”».
Il leader di Più Toscana in Palazzo Panciatichi fa presente che «la stessa Fincantieri, proprietaria di fatto del porto di Palermo, si dice disponibile ad accogliere la nave in Sicilia “solo per attività connesse al disinquinamento ed alla sua messa in sicurezza, per consentirne in seguito il trasferimento presso altri cantieri mediterranei specializzati in demolizioni navali, già individuati dai proprietari del relitto”. E questo perché sarebbero troppe le perdite economiche per smantellare la nave al porto di Palermo».
Nell’interrogazione urgente, Gambetta Vianna chiede al Presidente Rossi «se sia a conoscenza dello studio di Fincantieri e se, prima di provvedere ai lavori di adeguamento del porto di Piombino, abbia calcolato tutti gli aspetti economici ed organizzativi derivanti dallo smaltimento della nave da crociera naufragata 20 mesi fa».