di Barbara Farnetani
ISOLA DEL GIGLIO – È in corso da circa due ore l’operazione di parbuckling del relitto della Costa Concordia. Si inizia ad intravedere la parte di scafo che era sommersa. «La rotazione sta avvenendo e sta funzionando egregiamente – ha detto Massimo Luschi, ingegnere della Provincia di Grosseto -. Per ora dovrebbe essere ruotata di circa 2-3 gradi, meno di quanto previsto in principio, questo perché in principio si è proceduto con più cautela per verificare che la nave si staccasse dallo scoglio su cui era adagiata, ma anche per verificare la stabilità del punto in cui il relitto dovrà ruotare». Attualmente sono emersi alcune decine di centimetri di scafo, però come ha confermato anche Luschi «d’ora in poi le operazioni dovrebbero procedere più velocemente». Secondo quanto affermato però dall’ingegnere Sergio Girotto, «la nave non si è ancora staccata dal fondo» (nella foto la parte di scafo emersa e quella scura di ruggine e depositi marini).
Tre le fasi del raddrizzamento della nave: La prima è forse quella più delicata. Il relitto poggia attualmente su due speroni di roccia che hanno in parte penetrato la scavo, impedendo il suo scivolamento lungo la scarpata marina nel mare profondo. Queste rocce potrebbero opporre una parziale resistenza alla rotazione, forzando e trattenendo le lamiere. La rotazione del relitto proseguirà poi esercitando una tensione con i martinetti e le catene. Quando la Concordia sarà stata ruotata di circa 20 gradi rispetto alla posizione iniziale i cassoni raggiungeranno il livello del mare. Entrando in acqua questi ‘galleggianti’ d’acciaio eserciteranno prima una spinta frenante, riducendo la velocità di rotazione, e poi inizieranno a riempirsi di acqua attraverso valvole azionate a distanza. Ce ne sono due per cassone. In questo modo eserciteranno una spinta verso il basso fino a quando il relitto sarà poggiato sulle sei piattaforme subacquee appositamente create. La nave ha per due terzi un fondo piatto, largo nel tratto più ampio trenta metri, il quale costituirà una naturale ed ottima base di appoggio. Al termine il relitto poggerà sul falso fondale a circa 30 metri di profondità.
Intanto sull’Isola è giunto anche il governatore della Toscana Enrico Rossi «Che riesca questa operazione sta sopra a tutto. Poi lavoreremo sul porto di Piombino. Forte contrasto tra questo mostro di ferro e la bellezza del territorio».