GROSSETO – Se non si verso un araccolta differenziata spinta dei rifiuti «in provincia di Grosseto i costi aumenteranno notevolmente per quasi tutti i comuni». Ne è convinto Flavio Agresti, coordinatore provinciale di Sel che afferma: «A fronte di un costo di circa 55 euro a tonnellata di rifiuto umido (costo in ingresso a Strillaie che trattiene e commercializza il prodotto recuperato) i comuni si troveranno a sborsare da 120 a 180 euro a tonnellata per il rifiuto indifferenziato che somma il costo di conferimento all’impianto + il costo dello smaltimento del cdr prodotto + il costo del conferimento in discarica della Forsu e delle ceneri da incenerimento».
L’Assemblea Federale di Sinistra Ecologia e Libertà della Provincia di Grosseto propone il progetto “verso rifiuti zero” che oltre a rivoluzionare la modalità della raccolta dei rifiuti, prova a modificare il «modello di sviluppo e di consumo, il modo di progettare, produrre, distribuire e commercializzare beni e prodotti ma anche a modificare stili di vita e comportamenti individuali e sociali consolidati».
«Occorre ricordare che la riduzione dei rifiuti inizia prima dei consumi e riguarda innanzitutto gli aspetti della produzione e della distribuzione delle merci, il cui marketing di vendita è legato al confezionamento dei prodotti e alla loro durabilità – prosegue Sel -. In questa partita la questione imballaggi ha un’importanza strategica. Per quanto riguarda il sistema organizzativo di raccolta, SEL sostiene con forza lo sviluppo di raccolte differenziate spinte (Porta a Porta), che possono convivere con impianti di incenerimento solo ed esclusivamente nella fase di transizione dal vecchio sistema a quello nuovo che rappresenta l’obiettivo di questo nostro progetto programmatico e per questo chiediamo l’abolizione degli incentivi economici per gli inceneritori ed in alternativa l’incentivazione nei confronti di processi virtuosi, pianificati e finalizzati alle buone pratiche del riciclaggio/riuso e della produzione energetica dagli scarti organici intercettati alla fonte. Il sistema “porta a porta” libera spazi pubblici, vie e piazze dal degrado dei cassonetti, ci restituisce il decoro urbano, costruisce nuovi posti di lavoro, ci rende un po’ più consapevoli, contrasta in modo efficace la deresponsabilizzazione insita nel sistema usa e getta, costruisce senso civico, ci rende tutti un poco più civili».
«La Provincia di Grosseto sfiora il 30% di RD, ultima tra le provincie della Regione Toscana ed oggi – afferma ancora Sel -, nonostante le scelte sbagliate delle politiche degli anni passati, si trova nella condizione di poter scegliere un nuovo modello di gestione dei rifiuti, attivando un sistema diffuso di RD domiciliare. La Provincia infatti si trova ad avere un’impiantistica sul territorio, l’impianto di Strillaie (selettore con produzione di cdr) e la discarica di Cannicci che rendono sostenibile tale scelta anche e soprattutto economicamente, con le dovute correzioni che è obbligo apportare alle scelte sul ciclo dei rifiuti fatte fino ad oggi da parte della politica provinciale, ma soprattutto di quella regionale. Il Comune di Magliano in Toscana ha dimostrato che si può fare, raggiungendo il 70% di RD sull’intero territorio comunale solo con le proprie forze e senza l’impiantistica attualmente esistente funzionale a tale scelta. Ha dimostrato come la maggior parte dei comuni della provincia di Grosseto, con caratteristiche territoriali simili (territorio molto vasto, piccoli centri e case sparse nella campagna) possono compensare i costi del nuovo servizio domiciliare con il mancato conferimento agli impianti di smaltimento dei rifiuti indifferenziati e soprattutto ha dimostrato le effettive ricadute occupazionali sul proprio territorio creando circa 10 posti di lavoro su 3800 abitanti. In conclusione Sinistra Ecologia e Libertà della Provincia di Grosseto deve quindi perseguire con forza la strategia “Verso Rifiuti Zero” a tutti i livelli, provinciale, regionale e nazionale».